Fermi da più di due anni i lavori per il parcheggio sotterraneo di Piazza Bernini su cui verte il vincolo ambientale

Zona Buenos Aires, Piazza Bernini, o quel che ne rimane.
Non è l’opposizione questa volta a lanciare l’ennesimo s.o.s. sul disastroso stato in cui versa la piazza dal 2007, ma un consigliere di zona del Pdl.
“L’intera area è ancora transennata e continuiamo a ricevere segnalazioni di disagio da parte dei cittadini del quartiere” denuncia Matteo Certani, Presidente della Commissione Urbanistica di zona 3. “Vorremmo sapere una buona volta –continua Certani– se e quando i lavori per il parcheggio sotterraneo riprenderanno”.
Ma riavvolgiamo il nastro.
Giudizio convalidato nel 1991 dalla Regione, che pone il vincolo di tutela paesaggistica anche per la presenza di alcuni alberi. Ma la Giunta Albertini non ci sente: l’interesse pubblico di costruire un parcheggio sotterraneo vale più della conservazione paesaggistica della piazza. Passano gli anni e le sorti della piazza vengono consegnate alla Cooperativa Città Studi Nuova e alla So.In.So.,committente e coordinatore dei cantieri.
Il progetto presentato ai vigili del fuoco nel 2005 viene bocciato: manca il requisito di aereazione naturale previsto per legge. Requisito che, implicando l’utilizzo di una notevole quantità di griglie in superficie, colliderebbe col vincolo ambientale di salvaguardia della bellezza della piazza.
Ma di fronte al niet dei vigili, la cooperativa decide di “svincolarsi dal vincolo”: nel 2006 il progetto modificato passa al vaglio dei vigili del fuoco che acconsentono all’avvio dei lavori.
Peccato che al Comune sia rimasto in mano il progetto precedente: la delibera comunale del luglio 2007 acconsente alla cantierizzazione di un progetto giudicato irrealizzabile dal punto di vista della sicurezza.
I lavori partono nell’ottobre 2007, salvo poi arenarsi appena 3 settimane dopo, giusto il tempo di falciare via gli alberi che armonizzavano il centro della piazza da decenni.
Lavori in stand-by, piazza sventrata, cittadini scontenti; e intanto parte la vendita dei circa 250 box.
Passano i mesi, passa un nuovo vincolo ambientale per la piazza imposto dalla Regione, non passano i disagi.
Poi la svolta: il 6 Aprile 2009 la procura sequestra i cantieri. Secondo l’accusa i documenti per ottenere il via libera dei vigili del fuoco sarebbero stati falsificati. Ma appena venti giorni dopo vengono tolti i sigilli: non sussisterebbero motivazioni di un’entità tale da impedire la prosecuzione dei lavori.
Ma la cooperativa decide di frenare e rivedere il piano di sicurezza. E qui la storia si ferma. Da nove mesi è in corso la procedura di ottenimento dei consensi da parte dei vigili del fuoco. Il problema si ripropone tale e quale a 5 anni fa: le griglie necessarie per legge andrebbero a deturpare il paesaggio. Come risolvere l’inconciliabilità tra le due clausule?
Il Pdl di Zona 3 oggi vuole vederci chiaro e scrive un’interrogazione all’Assessore ai lavori pubblici Bruno Simini per capire come intenda muoversi e con quali tempistiche.
“La maggioranza decide di muoversi ora dopo aver più volte in questi anni approvato il progetto –chiosa Maria Grazia De Luca, consigliere di Zona dei Verdi– sono anni che noi diciamo che il parcheggio in piazza Bernini non andava fatto. Il Comune ha cercato di passare per vittima della situazione, presentando subito denuncia contro la cooperativa. Probabilmente sarebbero bastati dei controlli più rigidi per evitare questa degenerazione”.
Qualcosa comincia a muoversi, forse.
La Commissione Infrastrutture e Lavori pubblici e la Commissione Mobilità, Traffico e Ambiente del Comune hanno effettuato un sopralluogo mercoledì 20 gennaio insieme ai tecnici. La promessa è quella di effettuare quanto prima un incontro con i vertici dei vigili del fuoco per arrivare ad un accordo.
La città non può più aspettare”, dichiara l’assessore Simini. “Entro febbraio pretendiamo dei progetti corredati di tutte le autorizzazioni necessarie, per dare avvio al più presto alle opere. Nel frattempo chiediamo in modo fermo che ci sia cura e rispetto per questi spazi, perché i cittadini hanno diritto, a prescindere dai contenziosi, di vivere in una città pulita”.
Ritirare le concessioni, come accaduto per il parcheggio della Darsena, sarebbe evidentemente poco vantaggioso per il Comune. Più probabile che, ancora una volta, si preferisca calpestare i vincoli ambientali posti dalla legge.
Giulia Cusumano