La via più multietnica di Milano non è solo cronaca nera. Nel disinteresse delle istituzioni continuano a lavorare numerose associazioni per costruire percorsi di integrazione

Via Padova è da tempo terreno fertile per questo genere di cose, in parte a ragione e in parte no. Che sia uno dei luoghi di Milano dove più si sperimentano le conseguenze dei processi d’integrazione tra differenti culture è fuor di dubbio. Ma è anche vero che, come afferma Paolo Pinardi dell’associazione Il ponte, sono in pochi a conoscere la realtà effettiva della zona.
“Via Padova” è un’espressione che indica una situazione molto eterogenea, forse l’unica zona di Milano dove convive, con tutti i disagi e le criticità che ciò implica, un numero altissimo di popolazioni diverse, il che l’ha esposta a rapide trasformazioni del tessuto urbanistico e sociale, senza che la fenomenologia relativa a questa immigrazione massiccia e variegata fosse in qualche modo governata dalle istituzioni, ossia da politiche di accoglienza e integrazione culturale. E’ chiaro che certe trasformazioni non avvengono in maniera indolore, ma il costo del cambiamento poteva (e potrebbe) probabilmente essere meno elevato se questo venisse coadiuvato e supportato.