Le Zone chiedono di accelerare sull'autonomia gestionale da Palazzo Marino

Per questo, le Zone provano a dare un'accelerata al processo di decentramento, facendo leva anche sull'avvento della città metropolitana. Nei Consigli di Zona si sta discutendo in queste settimane (hanno iniziato la 4 e la 5) una delibera preparata in modo unitario dai rappresentanti della maggioranza, per rivolgersi a Palazzo Marino con una voce sola.
Quindi Presidente, eletto con le stesse modalità del Sindaco, Giunta e Consiglio, arrivando anche a ridurre il numero, oggi effettivamente elevato, dei consiglieri di Zona.
I presidenti dei CdZ reclamano inoltre che avvenga un effettivo trasferimento di competenze alle Zone, attribuendo ai futuri Municipi “le funzioni relative ai servizi di prossimità (servizi demografici, servizi sociali e di assistenza, servizi scolastici ed educativi, attività e servizi culturali, sportivi e ricreativi), alle gestioni patrimoniali e demaniali degli immobili di interesse municipale, compresa manutenzione scolastica e del verde di interesse locale, artigianato e commercio (esclusa grande distribuzione), funzioni di Polizia urbana”.
Tutti passaggi necessari nell'ottica di una maggiore autonomia decisionale dei livelli locali, che farebbero così da contrappeso all'assunzione di maggiori poteri e di altre funzioni da parte della Città metropolitana, chiamata a prendere decisioni strategiche su alcuni settori (ad esempio quello dei trasporti) e a lasciare maggiore spazio a Comuni e Municipi su questioni che riguardano porzioni più ristrette del territorio.
In attesa di sapere se veramente si passerà alla Città metropolitana, che dovrebbe scattare, sulla carta, dal 2014, le Zone chiedono che diventino reali almeno le competenze su manutenzione del verde e delle scuole pubbliche.
La questione è aperta ormai da diversi mesi, dato che non si riesce a sciogliere il nodo della 'collocazione' dei tecnici. A chi devono rispondere gli uffici comunali? Per le Zone la risposta è chiara: le delibere di decentramento già votate l'anno scorso dovranno essere modificate con “l'espressa previsione che il personale trasferito farà capo al Direttore di Zona oltre che per la dipendenza gerarchica, anche per quella funzionale”, per fugare ogni equivoco.
Richieste che devono essere arrivate alla maggioranza di Palazzo Marino, che, durante la discussione di bilancio, ha votato un emendamento per avviare un percorso istituzionale che vada in questa direzione. “Pur nella consapevolezza della limitazione delle risorse”, i fondi per il verde pubblico e le scuole dovranno essere attribuiti alle Zone “anche con evidenza contabile”, recita il testo votato dal centrosinistra. Messaggio delle Zone ricevuto, quindi, almeno per quanto riguarda la gestione della 'cassa'.
C. U.