Un festival che di anno in anno (e di anni quest'anno ne compie 20) mantiene una struttura uguale ma riesce ad essere sempre diverso, un festival nato giovane e rimasto giovane, un festival che l'Assessore alla Cultura Filippo del Corno definisce “imprescindibile e indispensabile” per la città. Senz'altro un'occasione di grande valore per Milano, che in quei dieci giorni ogni anno riapre simbolicamente l'anno dopo la pausa estiva e diventa centro di scambi, contaminazioni, opportunità; un festival di cinema che in realtà è molto di più: contenitore di storie, di percorsi, di arti e di umanità in generale. a Presentare oggi la ventesima edizione, che manco a dirlo fa parte del palinsesto di Expoincittà, Beniamino Saibene, presidente di Esterni e del Festival, e per il quinto anno i direttori artistici Alessandro Beretta e Vincenzo Rossini. |
La programmazione, come sempre molto densa, è divisa tra Concorso internazionale lungometraggi, aperto a 11 opere prime e seconde di registi internazionali, tutte in anteprima italiana, e il Concorso internazionale Cortometraggi, con 54 opere di registi sotto i 40 anni, selezionate tra le 2090 iscritte, e le immancabili rassegne fuori concorso, da The Outsiders, che integra le sezioni competitive del festival, a Colpe di Stato (che quest'anno presenta tra le altre chiose l'interessante Vivere alla grande dell'italiano Fabio Leli, sul mondo delle slot machine e del gioco d'azzardo legalizzato in Italia), passando attraverso il Focus Animazione, che include in programma anche Song iof the sea, candidato agli Oscar 2015. E ancora workshop, masterclass ed eventi speciali, ad esempio la collaborazione con l’Orchestra Filarmonica della Scala, in (Ri)vedere Metropolis, che “mescola esperienze, linguaggi e pubblico di riferimento” come ha detto Del Corno, o l'anteprima italiana di Life di Anton Corbjin sull'incontro tra il fotografo Dennis Stock e James Dean.
Tanti gli hashtag tematici, dal #bullismo, con Flocking, film svedese della regista Beata Gardeler, che approfondisce il mondo della violenza nei ragazzi; #sla, con Transfatty Lives, di Patrick O'Brien, regista e interprete del film; #europa, tema centrale quest’anno, con Our City, diretto da una registra migrante, Maria Tarantino, che racconta Bruxelles oltre l'Unione Europea, nelle sue contraddizioni. Ancora, un focus sul #cinemaaustriaco, uno sul #terrorismo, uno su #lasvegas, uno su #ciboebugie, un documentario su Fassbinder, uno su Orson Welles, uno su Enzo Jannacci, con gli hashtag #vengoanchio #notuno, proiettato il 15 settembre a Parco Sempione. Un focus sulla musica, la rassegna Colpe di stato, all’undicesima edizione, curata da Paola Piacenza, che indaga il potere nel mondo, casi e scandali finanziari fondamentali e temi attualissimi come l'immigrazione, con Those Who feel The fire burning, film di Morgan Knibbe girato dal punto di vista soggettivo di un migrante, che verrà proiettato il 17 allo Spazio Oberdan.
Ancora: Off Side, progetto parte del Milano film network, in cui MFF è inserito, con una proiezione segreta in anteprima assoluta in un luogo segreto “non centrale e di forte valore simbolico”, anticipano i direttori artistici. Gli indizi verrano seminati sui social network. Per 11 giorni non mancherà la musica dal vivo, con la terza edizione di Parklive, festival musicale all’interno di Parco Sempione con concerti e dj set a partire dalle 19, tutti a ingresso gratuito.
Una ricerca instancabile di nuovi tangenti, quella del Milano Film Festival, che prosegue la sua personale riflessione sul rapporto tra la cultura e l'innovazione, nonché sugli spazi pubblici della cultura. Proprio in questi giorni decine di persone stanno dando vita ad un esperimento unico, immaginarsi e progettare insieme un nuovo modello di festival di cinema. Il 17 settembre, durante un brindisi per questi 20 anni, verranno presentati i risultati proprio nel luogo che ospitò lacrima edizione, il Cam Garibaldi.
Info e programma dettagliato su www.milanofilmfestival.it/