Apre G-Lab, un laboratorio per dire sì allo ius soli e costruire la cittadinanza per i giovani milanesi, italiani di fatto ma non di diritto

Un altro passo nel percorso di sostegno alla G2 è stato fatto ieri,a Milano, con l’inaugurazione di G-Lab, un nuovo sportello presso cui ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri potranno avere informazioni su come ottenere la cittadinanza, mettersi in rete con altri coetanei, partecipare e organizzare eventi culturali, e non ultimo condividere con altri la condizione di italiani di fatto ma non ancora di diritto. Lo sportello, che si trova in via Dogana 2 presso la sede dell’Informagiovani ed è aperto il mercoledì, giovedì e venerdì, dalle 14 alle 18 (in orario post scolastico), è destinato anche ai genitori dei ragazzi, come appoggio e punto di riferimento nel percorso affrontato dai loro figli.
Qualcosa che non è una banale “operazione di maquillage” per diritti che esistono già, come qualcuno ha insinuato, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza, oltre che uno strumento concreto per diffondere informazioni sull’ottenimento della cittadinanza da parte degli interessati.
Per chi non lo sapesse, la legge che disciplina questa materia, ovvero la n. 91 del 1992, prevede che i figli di stranieri nati in Italia possano chiedere la cittadinanza solo al compimento dei 18 anni d’età ma solo a patto di dimostrare d’aver vissuto ininterrottamente per l’intero periodo in territorio italiano: il che significa che un viaggio nel paese di appartenenza o un soggiorno di studio all’estero possono compromettere l’ottenimento della cittadinanza.
Ai figli di immigrati non nati in Italia invece va ancora peggio: per loro non è attualmente previsto un percorso ad hoc, possono solo seguire i canali di accesso alla cittadinanza disponibili per i loro genitori, che sono tutt’altro che agevoli.
“Il G-Lab - ha spiegato l’assessore Pierfrancesco Majorino - è uno spazio all’interno dell’Istituzione dove costruire il percorso per l’ottenimento della cittadinanza da parte di tutti i ragazzi e le ragazze, nati in Italia da genitori stranieri, milanesi a tutti gli effetti ma che ancora oggi devono subire una norma di legge inaccettabile come lo ius sanguinis”.
Al G-Lab, i giovani troveranno altri ragazzi, poco più grandi di loro, che hanno ottenuto la cittadinanza qualche hanno fa dopo aver compiuto i 18 anni, e hanno seguito un periodo di formazione di un mese in Comune. Incontreranno, in particolare, le eritree Medhin Paolos e Hielen Tekeste Berhe con le palestinesi Nura Tafeche e Sumaya Abdel Qader, componenti della Rete G2 con cui il Comune ha realizzato il servizio.
Qui sotto riportiamo la Scheda sulla legge di accesso alla cittadinanza italiana elaborata dalla Rete G2 (Legge n. 91 del 1992)
* I nati in Italia da genitore non italiano regolarmente residente possono diventare italiani se, oltre a essere stati registrati all’anagrafe, hanno anche risieduto in Italia legalmente e fino alla maggiore età. In questo caso devono presentare al Comune di residenza una dichiarazione di voler acquistare la cittadinanza italiana e devono farlo prima di aver compiuto 19 anni. Se non si rispettano questi termini, si dovrà fare la domanda per residenza ed aver risieduto per almeno 3 anni.
* Per i figli di immigrati non nati in Italia non è attualmente previsto un percorso ad hoc, possono solo seguire i canali di accesso alla cittadinanza disponibili per i loro genitori: quindi per residenza (10 anni più dimostrazione di reddito minimo, criterio discrezionale ma spesso applicato, per questo la cittadinanza per residenza è già stata rifiutata ad alcuni figli di immigrati che l’hanno richiesta) o per matrimonio con cittadino/a italiano/a.
* La legge prevede che i figli di immigrati possano ricevere la cittadinanza italiana se i loro genitori riescono ad ottenerla. Ma questo può avvenire solo se il figlio è ancora minorenne quando il genitore diventa italiano e se i due familiari convivono in Italia. Pochi genitori stranieri conoscono questo percorso e spesso, visti i tempi lunghi e non certi della procedura di naturalizzazione, diventano cittadini quando i figli sono ormai maggiorenni e quindi senza possibilità di assicurarla direttamente anche a loro.
Tutti e tre i punti sopra esposti valgono per le seconde generazioni che hanno entrambi i genitori senza cittadinanza italiana.
Sul sito del Comune, alla sezione news, sarà possibile scaricare tutto il materiale della Rete G2.
A.Pozzi