La maggioranza continua a sgambettare il Sindaco e sono sempre più quelli che sperano in un ritorno di Albertini nel 2011

Il fronte del conflitto è ampio e i margini di manovra per il Primo cittadino si fanno sempre più stretti. Dopo aver perorato la propria causa sul palco della Festa del PdL, si appresta a far recapitare ai Milanesi ottocentomila opuscoli per magnificare i primi tre anni di mandato.
Bilancio recapitato ai concittadini, messaggio per i partiti che la “sostengono” e che in questi giorni hanno vinto un altro round: l’ecopass rimarrà una sperimentazione infinita.
Nessun ampliamento, nessuna consultazione dei cittadini, seppur prevista e promessa più volte. Il ticket rimarrà così com’è: una buona idea mal realizzata, un’arma spuntata.
L’armistizio viabilistico si somma all’altra grande débacle del 2009: il definitivo scippo della gestione dell’Expo, ormai saldamente nelle mani del governo.
Con queste ombre ci si incammina verso il turnig point del 2010. I risultati che il PdL otterrà a Milano alle elezioni regionali saranno un elemento determinate per decidere chi sarà il candidato del centrodestra a Palazzo Marino nel 2011. E se dovessero essere deludenti come quelli delle provinciali della scorsa primavera, la colpa verrà addossata nuovamente al Sindaco.
“Nonostante il clima politico fosse a nostro favore e il partito abbia fatto un eccellente lavoro sul territorio –confida un Consigliere comunale del PdL in forte ascesa negli ultimi mesi– a Milano abbiamo pagato cari gli errori del Sindaco e abbiamo rischiato seriamente di compromettere la vittoria di Podestà.”
Non è un mistero che buona parte del centrodestra milanese vorrebbe un altro Sindaco e non è passato inosservato l’attivismo mediatico di Gabriele Albertini negli ultimi mesi, fino all’intervista resa pochi giorni fa al Corriere della Sera nella quale accusava l’attuale Primo cittadino di dedicarsi solo alle pubbliche relazioni; un modo, neppure troppo velato, di dire che non governa la città.