L'Assessore Majorino fa appello a tutte le forze disponibili e annuncia già da ottobre nuovi sportelli per i cittadini

Diverse sono le novità previste nei servizi comunali. Si pensa alla realizzazione di alcuni “Punti sociali”, ovvero sportelli unici di accesso ai servizi, che permettano di superare l'attuale struttura ancora concepita per settori di assistenza (minori, disabili, adulti in difficoltà, famiglie, ecc.). Un lavoro che, ha riconosciuto Majorino, era già stato pensato dal precedente assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli, e che si vuole ora portare a compimento.
Tra le altre novità si prevede la costituzione di una struttura di “pronto soccorso sociale” attiva 24 ore su 24 per la prima assistenza, l'apertura di uno sportello per famiglie con disabili e di uno antidiscriminazione legata agli orientamenti sessuali, la costituzione di un'unica centrale di alloggi per anziani, unificando Pio Albergo Trivulzio e Golgi Redaelli, la ridefinizione degli accordi con le cooperative di accoglienza dei minori, fino ad arrivare ad un centro per le famiglie sotto sfratto e ad un “immigration center”.
L'intervento a più breve scadenza che potrà rispondere alle esigenze dei milanesi sarà però quello degli “sportelli anticrisi”, dove si riceveranno tutte le informazioni sulle iniziative di sostegno al reddito messe in atto sia dal Comune sia dal privato sociale. “Saranno aperti il 25 ottobre, con la presenza sia di operatori del Comune sia di volontari”, ha assicurato Majorino.
Un impegno a tutto campo, quindi, quello preso oggi dalla Giunta. Impegno per il quale, ha sottolineato sempre l'assessore al Welfare, è necessario che la spesa sociale rimanga alta. Le tariffe non aumenteranno, ma il Piano presentato oggi dovrà essere approvato al massimo entro fine ottobre per ottenere i 14 milioni di finanziamento previsti dalla Regione Lombardia.
Non mancano, insieme alle azioni concrete, alcune affermazioni di principio. Nel Piano verrà infatti inclusa una “Carta dei diritti per la salute”, strumento con cui il Comune vuole farsi garante della salute dei cittadini. È in questo documento che sarà inclusa anche la possibilità di dichiarazione anticipata riguardo al trattamento sanitario sul fine vita, il cosiddetto testamento biologico. Rispetto alla versione di cui si è parlato in questi giorni, che conteneva riferimenti espliciti anche a controversi casi di attualità come quello di Welby, nella bozza presentata oggi è stato chiarito che la funzione della dichiarazione sarà evitare l'accanimento terapeutico. Una precisazione, questa, che ha portato al voto unanime anche degli assessori cattolici in Giunta, e che d'altra parte ha sollevato le critiche di alcuni consiglieri di opposizione, che parlano di provvedimento inutile e di natura puramente propagandistica.
La carta dei diritti, in effetti, potrà avere un valore poco più che simbolico, riguardando temi, come quello dei diritti alla salute, che non sono di competenza diretta del Comune. Già oggi, d'altra parte, è stato chiarito che il dibattito su questo documento verrà 'stralciato' da quello sul Piano del Welfare, e procederà autonomamente, nei prossimi mesi, in Consiglio comunale.
C.URBANO