Scompare Augusto Bianchi Rizzi, creatore e ospite dei "giovedì" milanesi
Definirlo un salotto non sarebbe stato riduttivo, bensì offensivo. Ancora di più oggi che il suo ideatore e animatore per quasi venticinque anni se n'è andato.
I "giovedì" di Augusto Bianchi Rizzi non era un'appuntamento mondano, un salotto tipico di quello che viene chiamato "il generone romano" dove si incrociano poteri e interessi.
I "giovedì" di Augusto Bianchi Rizzi non era un'appuntamento mondano, un salotto tipico di quello che viene chiamato "il generone romano" dove si incrociano poteri e interessi.
L'appuntamento settimanale da Bianchi Rizzi, scandito da una ferrea quanto divertita liturgia, è stato per un quarto di secolo un appuntamento culturale nel senso più ampio del termine, luogo di confronto insieme lieve, ironico e serissimo sulla città, la sua cultura, i suoi problemi e forse anche le sue speranze dove si incontravano e scontravano intellettuali, rocker, politici, professionisti, scenziati
Il "giovedì" di Bianchi Rizzi mescolava storie, persone, provenienze, estrazioni sociali e idee, tanto da essere diventato una sorta di istituzione cittadina, un punto di riferimento insignito dell'Ambrogio d'oro nel 2012.
Il suo ideatore e animatore lo definiva un luogo "ludico-resistenziale", due valori di cui questa città continua ad avere un disperato bisogno, soprattutto ora che il suo creatore ci ha lasciati.
Il "giovedì" di Bianchi Rizzi mescolava storie, persone, provenienze, estrazioni sociali e idee, tanto da essere diventato una sorta di istituzione cittadina, un punto di riferimento insignito dell'Ambrogio d'oro nel 2012.
Il suo ideatore e animatore lo definiva un luogo "ludico-resistenziale", due valori di cui questa città continua ad avere un disperato bisogno, soprattutto ora che il suo creatore ci ha lasciati.
