Un convegno promosso dalla Comunità di S.Egidio sulla pastorale per i nomadi

È la dinamica del nemico teorizzata da grandi politologi quali Edelman e Carl Schmitt, secondo cui è attraverso il meccanismo della costruzione di un hostis, meglio ancora di un capro espiatorio, che trova forza e si consolida, per antitesi, l’identità di un popolo.
Così la xenofobia, lo stereotipo dello zingaro che rapisce i bambini, diventano barriere di confine, tracciano una netta contrapposizione e un invalicabile muro che ripara dalle minacce del nemico.
Monsignor Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, ha sottolineato l'urgenza di un'evangelizzazione, di un atteggiamento di inclusione e protezione verso un popolo senza patria.
Don Virginio Colmegna, responsabile della Casa della Carità, ha insistito sulla possibilità di un dialogo senza pregiudizi e di una cooperazione tra le parti impegnate nella missione educativa di inserimento dei rom nelle scuole e nella società.
Se è facile condividere i principi di fondo - solidarietà e integrazione-
più difficile è arrivare poi a soluzioni pratiche che raccolgano il consenso di tutti.
Lo sa bene l'Assessore alle politiche sociali Mariolina Moioli, promotrice del controverso piano di integrazione e accoglienza delle comunità nomadi. “Con le proteste non si risolve
nulla”, ha ribadito in riferimento alla contestazione di Parco Lambro.
“Bisogna governare i problemi affrontandoli nella cultura della legalità”. In una città che ospita 1600 culture diverse, l’assessore auspica il rispetto delle regole da parte di tutti. A proposito delle divergenze all'interno della maggioranza circa la “questione rom” l'Assessore ha minimizzato, riferendo di “diversi punti di vista”. La critica si è piuttosto concentrata sull'inefficienza della Giunta precedente: “perchè chi c'era prima di noi non è intervenuto sugli irregolari mandandoli via quando si poteva? L'eredità è di 5 mila persone”.
L’Assessore Moioli ricorda e condanna episodi come lo sgombero di via Lecco, contrapponendo ad un passato clima di emergenza un nascente ed operativo intervento di accoglienza.
Le politiche di sgombero sistematico e le manovre per scoraggiare l'insediamento rom nella città promosse dalla gestione Albertini, evidenziano in sintesi le contraddizioni all'interno dello stesso schieramento politico.
Contraddizioni che si amplificano perchè non solo Milano è governata da un decennio dalla stessa maggioranza, ma soprattutto perchè un quarto degli Assessori in carica –a partire dal Vice Sindaco– lo erano anche con Gabriele Albertini.
Giulia Cusumano