Inaugurato oggi in via Sammartini 120 il nuovo hub di registrazione e accoglienza per l’emergenza profughi
| Da via Tonale a via Sammartini: i migranti che arrivano a Milano confluiranno qui, nei nuovi spazi messi a disposizione da Grandi Stazioni che potete vedere nelle foto. Spazi dignitosi che garantiranno le funzioni di di registrazione, smistamento, visite mediche e in più ricovero notturno. Presenti all'apertura, questa mattina, gli assessori alle Politiche sociali e alla Sicurezza Pierfrancesco Majorino e Marco Granelli, oltre al presidente dell'associazione Progetto Arca Alberto Senigallia. L'ambiente è grande, semplice, ma non sembra mancare nulla per rendere il più possibile confortevole il soggiorno dei migranti che tanta strada hanno fatto per arrivare qui e che ancora ne hanno da fare: c'è uno spazio dedicato ai bambini, di cui si occupano alcune associazioni opreresti come L'Albero della Vita e Save The Children, un ambulatorio medico, alcune postazioni telematiche, bagni e docce. Gli spazi sono collegati a un ulteriore ambiente con una capienza di 80 posti letto che già ospita alcuni migranti (la scorsa notte sono stati in 91 a dormirci), in attesa di collocamento in altri spazi della città. |
"Condivido molto lo sforzo del Governo di dare una nuova politica a livello europeo per la gestione di un fenomeno che non può essere solo sulle spalle degli italiani": ha continuato Majorino. "Finalmente vedo un protagonismo italiano su questo terreno, mentre ancora siamo carenti sulla capacità di gestione in Italia del fenomeno", ha aggiunto.
E in relazione al futuro della gestione del problema in città preannuncia la chiusura del centro di via Aldini, che conta circa 300 posti e la cui convenzione scade a giugno: "non abbiamo in previsione di aprire altri centri" ha detto l'assessore alle Politiche Sociali, spiegando che la chiusura di via Aldini vuol essere un obiettivo e un incentivo a far sì che ognuno faccia la sua parte.
"Una valida alternativa potrebbe e dovrebbe essere l'accoglienza diffusa" ha spiegato il presidente dell'associazione Progetto Arca Alberto Senigallia "ovvero che ogni parrocchia, ogni piccola comunità si facesse carico di poche famiglie, anche per favorire il processo di inclusione sociale e integrazione", che in una gestione come quella attuale viene a mancare del tutto.
"Questi luoghi sono importanti dal punto di vista della sicurezza" ha commentato l'assessore Granelli, "e ci consentono di governare il fenomeno sulla città. Costituiscono un modello positivo che evidenziamo anche per altre città".
Ogni giorno i profughi arrivati autonomamente a Milano sono destinati alle strutture di accoglienza temporanea reperite dal Comune e gestite da Caritas e Terzo Settore tramite una convenzione con la Prefettura e l’esclusivo utilizzo di risorse dello Stato (su questo sistema è interessante leggere anche l'indagine realizzata da Naga e pubblicata proprio nei giorni scorsi).
Attualmente nella città di Milano risultano presenti circa 2.350 migranti, l’86% dei quali sono richiedenti asilo o “dublinanti” (migranti rimandati in Italia per effetto del trattato di Dublino e sbarcati a Milano da altri Paesi europei). Solo 350 (14% del totale) sono transitanti. Se la tendenza degli ultimi mesi sarà confermata, solo in piccolissima parte riusciranno a lasciare il Paese. Negli ultimi mesi il numero di persone che hanno fatto richiesta di asilo tra i migranti giunti spontaneamente a Milano, dopo aver lasciato i centri del sud dell’Italia o di altre città, è aumentato del 460% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando i richiedenti asilo erano circa un centinaio. Gli arrivi spontanei non si sono mai interrotti: negli ultimi dieci giorni sono arrivate alla Stazione Centrale e registrate all’hub circa 400 persone, generando di nuovo uno stato di emergenza per mancanza di posti nelle strutture.ì Attualmente i centri di accoglienza temporanea, allestiti dal Comune, Caritas e Terzo Settore e aperti per fronteggiare proprio l’emergenza degli arrivi spontanei (fenomeno vissuto da Milano dall’ottobre 2013), sono pieni.
Presenti nei locali di via Sammartini, gli operatori di Fondazione Progetto Arca (gestore hub), Terres des Hommes, Save the Children, Albero della Vita, i medici di Ats Milano e il gruppo di volontari, tutti coordinati dal Comune di Milano