Partita la prima edizione dei Giovedì di Milano, ma il dialogo tra Confcommercio e Comune ancora non c'è

Scorrendo il programma della serata di ieri è evidente però che a fare orario prolungato rispetto al solito sono stati soltanto i negozianti di Corso Buenos Aires, non nuovi alle notti bianche dello shopping. Per il resto, un ampio ventaglio di eventi – dalle sfilate al festival Mito, dal Milano film festival alle visite guidate alle mostre – che però fanno già parte della ricca offerta culturale e di svago che già offre Milano, compresa l'apertura serale del Museo del Novecento o delle Gallerie di Piazza Scala, che già normalmente avviene il giovedì.
Si potrebbe parlare quindi di una ciambella non del tutto riuscita, dato che per ora il Comune non è riuscito a coinvolgere tutti i soggetti che avrebbe sperato. D'altra parte, l'apertura prolungata di Corso Buenos Aires, al di fuori di Area C, potrebbe essere letta comunque come un punto a favore dell'Amministrazione, che ha spiegato più volte di voler favorire una vivacità diffusa, dal centro alla periferia.
Si fa notare, ovviamente, l'assenza di chi avrebbe dovuto essere l'attore principale dei Giovedì, ovvero la Confcommercio. Una mancata disponibilità, già comunicata nei giorni scorsi, motivata dalla mancata attivazione di quelle misure già proposte dagli stessi commercianti: un tavolo di coordinamento sui Giovedì insieme a Camera di Commercio e la società Expo, oltre allo sportello unico per gli adempimenti burocratici e la riduzione della tariffa per l'occupazione di suolo pubblico. Tutti provvedimenti che, a giudizio dei commercianti, servono a facilitare quegli eventi capaci di attirare pubblico e quindi potenziali clienti.
Così ieri i negozi del centro sono rimasti per lo più chiusi oltre il consueto orario, e le aperture straordinarie sono state lasciate alla libera iniziativa dei singoli. Il giudizio del presidente di Asco Duomo (l'associazione dei commercianti) è netto: “Quella di ieri è stata un'occasione persa. Il Comune avrebbe potuto creare e pubblicizzare in tutta la città una serie di eventi, che avrebbero portato benefici a tutti, ma così non è stato, perché per problemi politici si è voluto tenere la cosa nascosta”.
Resta il positivo invito rivolto ai milanesi dall'assessore Bisconti a sfruttare le possibilità offerte dalla città.
C. U.