Distrutta la lapide in memoria dei partigiani in piazza Miani. E’ l’ennesimo atto contro i luoghi che ricordano la resistenza

È la facciata neofascista di Milano che alza la voce e la testa, inneggiando alla violenza quale unico metodo di lotta politica.
L’ultimo di una lunga serie di episodi riguarda il danneggiamento della lapide di Piazza Miani nel quartiere Barona. Dopo i primi sfregi del giugno 2007, nella notte dello scorso 13 gennaio alcuni ignoti hanno spezzato in quattro tronconi la lastra di marmo posta al centro della piazza.
La lapide ricordava trenta partigiani della zona caduti in guerra e cinque agenti di polizia vittime del terrorismo.
La distruzione della lapide di piazza Miani –l’ennesimo sfregio neofascista compiuto in zona– da alcune parti è stato banalizzato, definito un semplice atto vandalico opera di qualche balordo. Eppure, in zona da tempo si respira un’atmosfera inquietante e sottovalutata.
Intanto il Comune di Milano, proprio alla vigilia del “Giorno della Memoria” si appresta a sfrattare ANPI e ANED (l’Associazione dei deportati nei campi di concentramento) dalle proprie sedi.
G.C.