Presentato il 19 giugno, racchiude le intenzioni per generare felicità nelle scuole e nei bambini e ragazzi
E’ nato da un percorso cominciato qualche mese fa, con una tappa importante del 5 maggio scorso, di cui avevamo parlato: il gruppo che ne ha dato avvio si chiama "E tu da che parte stai”, ed formato da insegnanti, educatori, operatori sociali, artisti, amministratori pubblici, genitori, bambine, bambini, ragazze e ragazzi, numerose associazioni attive sul territorio e personalità di spicco del mondo educativo e sociale. Ieri sera, 19 giugno, punto di partenza e non di arrivo è stato presentato un vero e proprio manifesto, durante un’incontro al CAM Garibaldi, con la partecipazione di oltre duecento persone. |
Undici sono i temi che attraversano il Manifesto, primo tra tutti l’importanza delle relazioni umane e a seguire il diritto al gioco libero, il diritto all'errore, la centralità di linguaggi portatori di trasformazione culturale come la narrazione, il teatro e la musica, l'educazione alla sessualità, l'allenamento
dell'intelligenza emotiva, l’attenzione ai generi e all’ambiente, lo sviluppo delle competenze degli adulti, il diritto alla cittadinanza. Temi che non possono e non devono rimanere isolati nella sensibilità personale di pochi, ma trovare ampio spazio nelle scuole e nelle vite di tutti i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze.
Si è parlato di questo, e lo si è declinato in molti modi durante la serata di presentazione: un grande foglio colorato, realizzato con la direzione artistica di Altavia Italia, ha reso evidente la sintesi del percorso nato all’inizio dell’anno, e nel corso della serata si sono alternati momenti musicali e teatrali, danze e letture di parti del Manifesto con le attrici Arianna Scommegna, Deborah Villa e Rossana Mola (tra le prime firmatarie del Manifesto), e prezioso è stato l’intervento del graphic recorder Roberto Sitta.
Dopo un’ora le firme erano già circa trecento, tra quelle raccolte direttamente e quelle online.
Nel Manifesto si legge: ‘Firmare il manifesto Umanità o indifferenza è un atto politico perché esprime la volontà di presidiare i suoi temi nella vita personale e professionale. È esprimere il bisogno e la volontà di raccontare la scuola, l’infanzia, l’adolescenza, andando oltre i luoghi comuni e i fatti di cronaca, con mente coraggiosa, capace di guardare da vicino e di vedere. Firmare il manifesto è assumere l’impegno a fare proprio uno sguardo umano sulle giovani persone, capace di connettersi con le loro esperienze.’
Il Manifesto si può leggere, scaricare e firmare sul sito www.etudachepartestai.it