Per la prima volta diminuiscono le presenze straniere in regione

Sono così 1.237.000 gli stranieri in Lombardia provenienti dai Paesi a forte pressione migratoria, quelli considerati nell'analisi dell'Orim, con la provincia di Milano che si conferma come la zona più attrattiva, ospitando da sola 440.000 persone, 14 ogni 100 abitanti, mentre a Milano città gli stranieri sono ben 18 su 100.
Il saldo negativo nelle presenze rispecchia, com'è facile capire, la condizione di generale difficoltà dovuta alla crisi economica. Scorrendo i numeri forniti dall'Orim relativi al 2012, infatti, le difficoltà degli immigrati sembrano essere la copia di quelle degli italiani a maggior rischio di disagio. Il reddito medio delle famiglie straniere scende a 1400 euro, dai 1500 del 2011, e sempre meno persone riescono a fare rimesse verso il proprio paese d'origine: l'anno scorso, a inviare soldi sono state solo il 28%, contro il 33% dell’anno precedente.
Ancora più chiari sono però i dati relativi a casa e lavoro. Confrontando i dati sulla proprietà dell'abitazione rispetto all'anzianità di arrivo in Italia, ci si accorge che chi è arrivato da poco fa sempre più fatica. Se nel 2007 tra quanti erano in Italia da meno di dieci anni circa una famiglia su quattro era proprietaria della propria casa, nel 2012 questa percentuale si è abbassata drasticamente, attestandosi poco al di sopra del 10% di proprietari. Stesse dinamiche sul piano del lavoro, con la disoccupazione che nel 2012 ha raggiunto il 18% tra gli uomini e l'11,9% tra le donne, rispetto al 13 e al 10,9 per cento dell'anno precedente.
Cresce di conseguenza, come abbiamo accennato, la voglia di andarsene, soprattutto tra chi è arrivato da poco. Sono l'11,4% le persone che vogliono spostarsi dalla Lombardia, due punti in più rispetto al 2010. La maggior parte, intende tornare nel paese d'origine.
La minor pressione migratoria, sommata alle successive sanatorie, ha fatto d'altra parte diminuire drasticamente il numero degli irregolari, che ora sono solamente il l'8% del totale a Milano, rispetto al 22% del 2006 e al 35% del 2001.
Secondo il professor Giancarlo Blangiardo, responsabile della Fondazione Ismu e curatore dello studio, la trasformazione dei flussi da un'immigrazione sempre meno d'assalto e sempre più di tipo stabile (rimangono infatti in costante aumento le famiglie straniere con figli) potrebbe contribuire anche a spostare le politiche sull'immigrazione verso un'ottica meno emergenziale. Un passo che però ancora non si nota dato che, sempre negli anni della crisi, sono calati drasticamente anche i fondi pubblici e del privato sociale destinati alle politiche di integrazione.
Una nota sostanzialmente positiva arriva invece dal monitoraggio dell'associazionismo straniero. L'Orim ha censito in tutta la regione ben 425 associazioni, di cui 122 hanno sede a Milano. Al primo posto tra gli obiettivi delle associazioni ci sono il sostegno all'integrazione nella società italiana, anche attraverso la fornitura di servizi o di aiuti diretti agli immigrati. Integrazione però non vuol dire assimilazione. Così ben un'associazione su tre ha dichiarato di porsi come obiettivo anche la promozione della cultura e del paese d'origine, mentre una su quattro opera per lo scambio culturale e per la convivenza tra culture.
Claudio Urbano