Aumentano gli sfratti per morosità: Milano ha bisogno di case e per il biennio 2008-2009 si teme l’emergenza pignoramenti

Emergenza casa: se ne parla tanto e si risolve poco, e intanto i dati si affastellano a confermare che il problema casa è più che mai reale.
Ultimi, i dati sugli sfratti relativi agli anni 2006/2007 forniti dal Ministero degli Interni ed elaborati dall’Unione Inquilini pochi giorni fa: nel 2007 gli sfratti eseguiti in Italia con l'assistenza della forza pubblica e dell'ufficiale giudiziario sono stati oltre 20 mila, di cui 1.700 nella Capitale e oltre 1500 a Milano.
Il dato più interessante riguarda le tipologie di sfratto: quelli per morosità sono in aumento e si attestano intorno all’80% delle sentenze emesse. Significa che più di 30mila famiglie, in Italia, non riescono a pagare l’affitto, il che non stupisce considerato che l’incidenza del canone sul reddito di una famiglia italiana media va dal 40 al 70%. Milano e Roma si contendono ovviamente il primato di città più cara, con un canone mensile medio -per un alloggio di 80mq- rispettivamente di 1200 e 1155 euro.
La situazione di Milano: caro affitti e caro mutui
2123 sfratti emessi, di cui 1236 per morosità: sono i numeri relativi al solo Comune di Milano per l’anno 2006. Un dato che si aggiunge a quello delle 500 case popolari assegnate in un anno su 13mila famiglie in graduatoria, e a quello delle 2500 case popolari attualmente non assegnabili perché troppo degradate. Numeri che compongono un quadro dai tratti inequivocabili: Milano ha fame di casa, e con lei le famiglie del ceto medio-basso che faticano a tirare la fine del mese, gli studenti fuori sede, i giovani che vorrebbero separarsi dal nucleo di origine –i bamboccioni–, le coppie che vorrebbero metter su famiglia, gli immigrati.
Oltre al caro-affitti, bisogna considerare parte del problema anche il caro-mutui: l’incremento del tasso medio sul totale dei prestiti ha toccato il massimo lo scorso gennaio è passato al 6,22% dal 6,17% di dicembre (dati Abi). Il Presidente di Assoedilizia, Clerici, commentando i dati contenuti nella relazione del Presidente del Tribunale di Milano (luglio 2006-giugno 2007), ha rilevato che nel capoluogo lombardo il temuto aumento delle esecuzioni immobiliari (pignoramenti) conseguenti all’incremento del tasso dei mutui comincerà presumibilmente a prodursi nella seconda metà del 2008 e nel 2009.
Cause e conseguenze: qualche considerazione
Uno degli aspetti più preoccupanti della questione è l’impoverimento del ceto medio-basso, quello che fino qualche anno fa aveva un contratto di affitto stabile con enti previdenziali o assicurativi i quali, scaduti i contratti, hanno venduto o rinnovato a prezzi di mercato. Famiglie che pensavano avere una sistemazione stabile e invece si sono trovate a far fronte a spese eccessive.
“Il problema è che questa fascia della popolazione per reddito non può accedere alle case popolari” spiega Stefano Chiappelli, Segretario provinciale del Sunia, e quando i prezzi si sono alzati ha provato a pagare l’affitto, senza poi riuscirci. “Queste persone avrebbero diritto ad alloggi a canone moderato, ma il Comune ne mette a disposizione pochissimi: nei prossimi cinque anni Milano ha bisogno di circa 35/40mila case a canone sostenibile” continua Chiappelli. Dalle elaborazioni dai dati non emerge un panorama rassicurante; piuttosto la necessità e l’urgenza da parte delle pubbliche istituzioni di una politica abitativa che sappia tener conto delle istanze di diverse fasce sociali e dare risposta ai relativi bisogni non solo attraverso nuove costruzioni, ma anche con interventi di recupero, provvedimenti che avrebbero anche la conseguenza di calmierare il mercato.
Intanto, nei prossimi giorni a Milano c’è la 47esima edizione del Salone del Mobile: invece che preoccuparsi della casa, meglio pensare a cosa metterci dentro.
Antiska Pozzi