Chiarita la notizia sull’annunciata chiusura di tre sedi dei Sert a Milano. Mentre il numero di persone assistite continua a crescere

Allarme rientrato e tutto come prima, quindi. Ma la seduta di commissione Politiche sociali, alla quale sono intervenuti per l’Asl il direttore servizio sociale dell’azienda sanitaria Claudio Sileo e Riccardo Gatti, direttore del dipartimento dipendenze per la città di Milano, è servita soprattutto a portare l’attenzione sulla funzione essenziale svolta dai Sert. Se la situazione delle dipendenze sul territorio viene definita da Gatti “in equilibrio”, per indicare che la rete dell’Asl insieme ai due Sert privati riescono a seguire sostanzialmente tutti coloro che necessitano di un trattamento, è lo stesso Gatti a sottolineare che sicuramente nei prossimi anni il lavoro per i Sert andrà crescendo piuttosto che diminuire. A causa delle conseguenze della crisi economica, ma anche della nascita di nuove forme di dipendenza. Il modello di assistenza costruito fin qui, e basato sulle dipendenze da alcol, cocaina ed eroina, non rispecchia più una situazione che è molto più complicata, dove a crescere sono forme di dipendenza non conclamate, e quindi più pericolose. È il caso del gioco d’azzardo – e qui Gatti ha lanciato l’allarme sui nuovi giochi sul telefonino, una modalità ancora più immediata rispetto alle videolottery – oppure della dipendenza da sostanze da parte di persone adulte e ben inserite nel contesto sociale. Non le classiche figure “ai margini”, quindi.
Che la guardia non possa essere abbassata lo indicano chiaramente anche i numeri delle persone seguite, in costante aumento. I sert pubblici dell'Asl di Milano hanno seguito nel 2012 9.358 persone, tra cui 3.760 per dipendenza da eroina, 3.220 da cocaina e crack, 1.870 da alcol. Rispetto all'anno precedente c'è stato un aumento di 1.399 utenti, con incrementi più significativi tra i dipendenti da cocaina e da eroina. Sono invece quasi raddoppiate, in due anni, le persone seguite per la dipendenza da gioco, 285 nel 2012 rispetto alle 178 del 2010.
Se le sedi non verranno tagliate, quindi, è altrettanto vero che, a fronte di numeri in aumento, nei prossimi anni i Sert potranno fare ricorso soltanto sulla rete attuale, senza incrementi di risorse (16 milioni il budget annuale). Una sfida aperta per un servizio essenziale che deve rispondere sempre più alle esigenze della popolazione. Il primo obiettivo, ha chiarito Sileo, è ampliare l’orario d’apertura dei centri fino alle 19 e al sabato mattina, mentre ora gli utenti possono arrivare solo la mattina o fino alle 16,30, quindi in orario lavorativo. Il lavoro non manca, quindi. Il fraintendimento sull’annunciata chiusura di alcune sedi, ha forse avuto il positivo effetto di portare l’attenzione dei rappresentanti istituzionali anche sulle esigenze di questa realtà essenziale dei servizi sociali.
Claudio Urbano