Il festival internazionale della nuova drammaturgia si fa in due: a luglio la prima parte sul Teatro delle Regioni, a settembre invece focus sulla Cina
E' un appuntamento ormai consolidato nel panorama teatrale milanese, noto a tutti gli appassionati di teatro e in particolare a chi è curioso di conoscere nuovi talenti della drammaturgia contemporanea. Quest'anno l'appuntamento è doppio, "al fine di dare il nostro contributo all’offerta culturale che Milano ha intensificato per Expo". Così la XV edizione di Tramedautore, curata da Outis, con la direzione artistica di Angela Calicchio e Tatiana Olear, giunto alla XV edizione, si divide in due parti: la prima parte del festival, da martedì 21 a domenica 26 luglio sarà dedicata al Teatro delle Regioni, con artisti che hanno costruito il proprio percorso a partire dal rapporto con il territorio e con la lingua, nell'idea di valorizzare davanti a un pubblico internazionale la ricchezza e la molteplicità culturale italiana. |
In apertura l’omaggio ad Annibale Ruccello con l’inedito Il rione, opera prima del maestro napoletano della scrittura d’invenzione linguistica (suoi capolavori Ferdinando e L’ereditiera), attraverso il lavoro di due napoletani dal curriculum internazionale: Gian Maria Cervo che firma la riduzione drammaturgica e Monica Nappo Kelly che ne cura la regia. Segue Felici ma furlans – LIVE di Alessandro Di Pauli e Tommaso Pecile (22 luglio), esempio esilarante di ibridazione tra web tv e teatro, tra dialetto e lingua italiana; fra documento e cabaret si inserisce Trovata una sega! di e con Antonello Taurino (23 luglio), che ripercorre la famigerata vicenda dei falsi di Modigliani ritrovati nei fossi di Livorno.
Si prosegue poi con Piccolo mondo alpino dei fratelli Marta e Diego Dalla Via (24 luglio), apprezzata realtà del teatro di ricerca: alla scoperta di un antico mondo montanaro e nevrosi postmoderne, restituiti grazie anche a un uso magistrale della lingua veneta; fisicità irruenta e dialetto arcano permeano invece Liberata del Teatro dell’Argine (25 luglio), gruppo emiliano romagnolo diretto da Nicola Bonazzi. In chiusura invece un omaggio a un altro maestro, Franco Scaldati, autore capace di riformulare la lingua palermitana in una matrice poetico-drammaturgica, con l’inedito E’ la terra un’unica finestra, proposto dal consolidato team del Teatro Garibaldi alla Kalsa guidato da Matteo Bavera e con Melino Imparato, storico interprete dell’autore siciliano.
Come d’abitudine, non mancheranno incontri e conferenze di approfondimento: giovedì 23, alle 17, conferenza sulla drammaturgia polivocale con Paul Castagno, eminente figura accademica internazionale specializzato nello studio dell’impiego dei dialetti, degli slang e dei gerghi nelle strategie drammaturgiche. Coordina il drammaturgo Gian Maria Cervo. Domenica 26 alle 18 Omaggio a Franco Scaldati.
Dopo questa prima parte, l'appuntamento è il prossimo settembre, da venerdì 11 a domenica 20, con la seconda parte del Festival, di cui sarà protagonista "La Cina e le sue grandi trasformazioni".
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