Ostruzionismo e proteste contro le tariffe della sosta. Rizzo: “L'aula parla con gli atti”

Tant'è, l'opposizione ha comunque dato battaglia, costringendo il centrosinistra sui banchi per tutta la notte tra martedì e mercoledì scorsi
Una soluzione ampiamente prevedibile e del resto prevista dal regolamento, nonché utilizzata già altre volte in casi simili. Ma per Pdl, Lega e Fratelli d'Italia questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l'occasione per accusare la maggioranza di aver imbavagliato l'aula. “Ogni cortesia istituzionale sarà abbandonata”, ha quindi ammonito Riccardo De Corato, insieme ai colleghi della Lega. Qualcuno ha addirittura gridato alla morte della democrazia, e dunque ecco la scena, nel pomeriggio di mercoledì 24. Quasi tutti i consiglieri di Pdl, Lega e Fratelli d'Italia si presentano con finte tute da polizia scientifica, ed esaminano alcune sagome disegnate nel cortile di Palazzo Marino, nel frattempo delimitato con strisce gialle e nere e tappezzato con necrologi per la democrazia, appunto.
Se questo è il flash mob annunciato, in aula la protesta si fa gazzarra. Sempre nelle loro tute bianche, i consiglieri per quasi un'ora impediscono lo svolgimento della seduta. Prima con diversi cori, al grido di “D'Alfonso, D'Alfonso...”, 'adottando' l'assessore per la sua uscita contro gli stilisti Dolce e Gabbana che ha messo in difficoltà la Giunta, poi chiedendo “Il bilancio dov'è?”, accusando la maggioranza di non aver ancora presentato i conti di quest'anno. Dopo aver esaurito gli slogan gli strali sono continuati dai banchi dell'aula, con una tattica tanto grezza quanto efficace. Continuando le contestazioni, i membri dell'opposizione hanno di fatto impedito lo svolgimento della seduta, superando con la propria voce chiunque, presidente del Consiglio comunale o Assessori, tentasse di parlare.
Basilio Rizzo, principale soggetto degli attacchi di “Comunista, stalinista...” per il contingentamento dei tempi deciso in nottata, è stato costretto dopo quasi un'ora a dichiarare sospeso il Consiglio, che a questo punto riprenderà a settembre. Dal presidente dell'Aula è arrivata anche la richiesta rivolta ai Vigili presenti a Palazzo Marino di stendere un rapporto su quanto avvenuto, che potrebbe portare ad una segnalazione dei consiglieri d'opposizione per interruzione di pubblico servizio.
A raccogliere gli applausi della maggioranza, infine, è stato l'assessore all'Ambiente e alla Mobilità Pierfrancesco Maran, che incurante del rumore ha illustrato in aula una delle delibere in calendario, ed è poi stato difeso dal Sindaco perché dall'opposizione “gli è stato impedito di parlare”, mentre “la democrazia è dare a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione”.
Un quadro poco edificante del quale, al netto della messa in scena in aula organizzata dall'opposizione, anche la maggioranza porta però qualche responsabilità politica. A scegliere il muro contro muro sulle tariffe della sosta è stata ovviamente l'opposizione, ma il centrosinistra forse non è riuscito a proporre un punto di mediazione, mantenendo nel provvedimento sulla sosta anche regole come i 250 euro per chi è solamente domiciliato a Milano ma vuole figurare come residente quanto alla sosta, o i 50 euro per i residenti che hanno smarrito e devono rifare il pass, utili più per fare cassa che per regolare la politica dei parcheggi; scontate poi, nel pomeriggio prima del Consiglio, le prove di forza nelle commissioni, dove l'opposizione ha sempre fatto mancare il numero legale.
Quanto alla linea basata più sulla coreografia e sui decibel che non sulla dialettica tenuta in aula da Lega, Pdl e Fratelli d'Italia, Basilio Rizzo ha usato una metafora calcistica, parlando di “fallo di frustrazione”. Come dire, siamo sì alla pausa estiva, ma l'opposizione è a corto di argomenti. Poi ha spiegato la linea tenuta (già altre volte) come presidente dell'Aula quanto al contingentamento dei tempi. L' Amministrazione si esprime attraverso atti e provvedimenti, come garantisco i diritti dell'opposizione garantisco anche quelli della maggioranza ad andare avanti. Non ratificherò mai, ha chiuso Rizzo, che il Consiglio non possa funzionare”.
C.Urbano