Emergenza casa: dopo la propaganda anche in Regione sembra farsi strada il principio di realtà
I numeri rimangono i medesimi delle settimane passate, quando nelle strade infuriava e sulle pagine dei giornali infuriava la polemica. Anche il disagio estremo, il degrado, la strisciante guerra tra disperati e le voragini nella gestione di Aler sono le stesse di qualche giorno fa. L'unica novità, amministrativa, è che da ieri -1 dicembre- la gestione dei 29000 alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune non è più in mano al carrozzone Aler ma dalla controllata di Palazzo Marino, Metropolitana milanese. Mentre le altre 40000 case popolari di Milano rimane in carico all'Agenzia regionale che, come ogni revisore dei conti potrebbe tranquillamente sottoscrivere, può essere considerata tecnicamente in default finanziario. |
Per le case popolari del Comune si prospetta quindi un cambio di prospettiva che non è solo di tipo amministrativo e gestionale, anche se proprio ieri il sistema informatico che gestisce le pratiche del nuovo bando è andato in tilt, a causa della migrazione dei dati dai sistemi informatici di Aler a quelli di MM.
L'assessore comunale alla Casa, Daniela Benelli, proprio in concomitanza del passaggio di consegne tra Aler e MM, ha dichiarato che potrebbe aprirsi la possibilità di regolarizzazione per gli occupanti abusivi "storici", ma solo di quelli che secondo i servizi sociali del Comune risultano "integrati nel quartiere e in buoni rapporti con gli altri inquilini". Una possibilità che sarebbe comunque valutata caso per caso, e nei limiti di quanto previsto dalla legge regionale 27 del 2009, ma che rappresenta tuttavia uno strumento -tra i molti altri da mettere in campo- per affrontare un problema che si è cronicizzato e che rischia di degenerare ulteriormente.
Ma dopo le dichiarazioni di fuoco ad uso di taccuini e telecamere e l'invocazione dell'esercito -e perché non dei corpi speciali per stanare gli abusivi più ostinati?- sembra che anche in Regione qualcosa si stia muovendo verso una presa di contatto con la realtà: l'assessore regionale alla Casa ha annunciato "Stiamo pensando a nuove modalità per la gestione e l'assegnazione degli alloggi". Forse un po' poco per risolvere il problema, senz'altro molto di più che dichiarare a reti unificate la necessità di sgomberi senza se e senza ma.