Nonostante gli appelli dei Comuni, il Governo conferma che non ci sarà la proroga al blocco degli sfratti
Non è stato sufficiente l'appello congiunto delle tre maggiori città del Paese: Roma, Milano e Napoli e poi di tutta l'ANCI. Non sono bastate le mobilitazioni dei sindacati degli inquilini. Non sono servite le statistiche relative all'aumento della morosità dovuta alla crisi economica che ha colpito centinaia di migliaia di famiglie. Neppure i Prefetti dei maggiori centri urbani, consapevoli che l'emergenza abitativa è una polveriera sociale pronta ad esplodere, sono riusciti ad ottenere dal Governo un passo indietro. |
La richiesta dei maggiori comuni italiani, tra cui Milano, era di allungare la moratoria anche solo per un periodo molto limitato, sufficiente a reperire i fondi per tamponare l'emergenza, così da non aggravare ulteriormente una situazione già al limite della sostenibilità e che lo scorso autunno era deflagrata a Roma come a Milano.Dal Governo sono stati promesse risorse per affrontare il problema. Ma l'emergenza rischia concretamente di tracimare con tutto il suo carico di disperazione oltre i tempi della burocrazia. Come ha fatto notare l'assessore alla Casa, Daniela Benelli, "Lupi sembra non capire che i tempi che passano dal momento in cui i fondi vengono stanziati dal Governo, poi erogati alle Regioni, successivamente destinati ai Comuni e infine assegnati alle famiglie che ne hanno effettivamente bisogno, sono molto più lunghi di quanto lui immagina. Quindi, se e quando ci saranno questi fondi, e ammesso che siano sufficienti, arriveranno sempre tardi se non ci sarà la proroga almeno temporanea del blocco degli sfratti".
Ancora una volta il carico potrebbe finire tutto sulle spalle del bilancio comunale, reso già gracile dai tagli ai trasferimenti degli ultimi anni e dalle promesse non mantenute dal Governo, anzitutto quelle riguardanti i fondi aggiuntivi per la gestione di Expo.
Ettore Pareti