Cresce la Giax Tower: 25 piani di appartamenti vista monti da un lato, via Imbonati dall’altro
Wikipedia la inserisce nella lista della torri in costruzione più alte d’Italia: per adesso c’è solo l’imponente basamento, costruito negli ultimi otto mesi, e un accenno del primo piano (vedi fotogallery). Per vederla svettare nello skyline Milanese ci vorrà ancora un anno e mezzo, dato che le consegne sono previste per aprile 2013. Le consegne degli appartamenti, poichè questa torre non ospiterà uffici, pubblici o privati che siano, ma ben 144 appartamenti distribuiti su 25 piani per un totale di quasi cento metri di altezza. Si chiama Giax Tower e si trova tra le fermate Dergano e Maciachini della M3, proprio dietro il nuovissimo e ancora incompiuto Maciachini Center, centro nato dalla riconversione della ex Carlo Erba, oggi sede di alcune importanti multinazionali (Zurich, Société Genérale, MontBlanc, Levis, Oracle, Bnp Paribas, Sorin, Virgin Fitness) che stenta a riempire i propri 100mila metri quadri: tranne una farmacia e un bar, gli spazi studiati per le attività commerciali sono ancora sfitti, e molti edifici adibiti ad uffici recano la scritta “affittasi”.
Dall’altra parte della strada, via Imbonati, c’è la vecchia Dergano, con le sue case di ringhiera malconce, l’alto tasso di immigrazione, le strade lunghe che portano alla Bovisa costellate di venditori di kebab, “send your money” e alimentari etnici mescolati, via via che ci si addentra in direzione università, da fotocopisterie specializzate per gli studenti del Politecnico: “una zona poco conosciuta e sottovalutata” recita la nota che accompagna i depliant distribuiti dall’Ufficio Vendite “ma destinata a diventare una delle più prestigiose e alla moda”. Manco a dirlo, la nuova torre ha tutti i pregi possibili: da un punto di vista architettonico, classe A, brise soleil, fotovoltaico, giardini pensili, piscina condominiale riscaldata, domotica, box videosorvegliati. Dal punto di vista dei collegamenti, vicinanza con la linea metropolitana gialla, con la fermata della futuribile Circle Line, vicinanza della pista ciclopedonale su via Crespi inserita nel progetto dei raggi verdi. Alla voce spazi verdi sono citati il Parco Nord, e quelli di via Livigno, Conte Verde e Baldinucci, piuttosto piccoli e non proprio vicinissimi. L’edificio è concepito secondo una strategia ambientale che riduce il consumo energetico di oltre la metà rispetto a un normale fabbricato. Cosa buona e giusta. Certo, per chi conosce questo quartiere della vecchia Milano, o anche solo via Imbonati, fa un po’ impressione pensare a questo volume così differente da tutto quello che c’è intorno, salvo forse il nuovo e ancora semideserto Maciachini Center. Il progetto, promosso dalla «Milano 1» di Giovanni Gelmetti, è affidato alla Cmc di Carpi, gigante della cooperazione già attivo in altre aree di sviluppo della città come Gioia e Porta Nuova, e il permesso di costruzione risale all’11/4/2008: i costruttori sottolineano “la scelta coraggiosa di investire in un'area in cui nessuno credeva”, in nome di una (sacrosanta e necessaria) riqualificazione che ormai è sempre più sinonimo di residenze immobiliari di prestigio e mai di servizi o verde pubblico, di spazi utili alla collettività. Il concetto dell’agorà è ormai morto e sepolto: servono case, ecosostenibili ed esteticamente belle, con tutti gli optional di serie, per chiudercisi dentro e dimenticarsi dove si vive. Soprattutto se, dall’altezza di un 25esimo piano, puoi guardare le montagne innevate e illuderti che dall’altro lato della strada non ci siano in corso processi di cambiamento sociale e modificazione del territorio.
Tutto questo, al costo di 3.750 euro al metro quadro del primo piano (per arrivare ai 6.500 metri dell’ultimo).
Una curiosità: gli appartamenti hanno metrature da 45 ai 66 metri, e sono tutti bilocali, sebbene accorpabili. Piccole e lussuose fortezze di avvistamento, da cui stare a guardare, casomai arrivasse un’orda di Tartari dalle vie circostanti.
Antiniska Pozzi
Tutto questo, al costo di 3.750 euro al metro quadro del primo piano (per arrivare ai 6.500 metri dell’ultimo).
Una curiosità: gli appartamenti hanno metrature da 45 ai 66 metri, e sono tutti bilocali, sebbene accorpabili. Piccole e lussuose fortezze di avvistamento, da cui stare a guardare, casomai arrivasse un’orda di Tartari dalle vie circostanti.
Antiniska Pozzi
