La prima edizione della fiera del libro di Milano: dagli incontri tra gli stand ai numeri dell'editoria, passando attraverso le ispirazioni "off"
Imperfetta, come spesso lo sono le prime volte, affollata di cose, non solo di parole: ispirazioni, idee che hanno come centro gravitazionale il mondo del libro. Tempo di Libri ha esordito in fiera a Milano mercoledì 19, dopo mille polemiche sulla rivalità con Torino e lo storico Salone del Libro che comunque si farà a maggio, e a colmare un vuoto che molti sentivano, nonostante le manifestazioni su e per la lettura si siano negli ultimi anni moltiplicate, a Milano (da Bookcity, a Writers, a Bookpride e così via). Certo questa è una fiera, nasce da un impulso dato dall'AIE (Associazione Italiana Editori), e quindi a contare non sono solo le parole e la poesia ma anche i numeri che producono, perché il comparto letterario piaccia o meno è fatto anche di quello, e non è un caso che Federico Motta, il Presidente dell’Associazione Italiana Editori, al termine del primo giorno di fiera abbia precisato che "siamo consapevoli di avere responsabilità culturali e sociali che vanno oltre quelle economiche". |
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A.Pozzi