Chiuso dall'83 per mancanza di uscite di sicurezza, torna la piccola Scala in miniatura che fu il tempio delle marionette
Da oggi Milano ha un teatro in più, o meglio, un teatro che aveva perso e che è stato restituito dopo 33 anni di riposo e un lungo restauro: è il Teatro Gerolamo di piazza Beccaria, che basta guardarlo e sembra di trovarsi dentro una piccola Scala in miniatura. Costruito in pochi mesi nel 1868 a pochi passi dal luogo dove ebbe sede dal 1806 al 1865 un precedente Teatro Gerolamo, la sala di piazza Beccaria è dotata di due ordini di palchi, del loggione e di una platea per una capienza totale, all’epoca, di 600 posti. La sua storia è legata a quella dei Fratelli Colla e delle loro marionette. La prima gestione fu del grande marionettista Giuseppe Fiando, dopo la morte del quale sulla piccola ribalta del teatro trovarono spazio le creature di legno di varie compagnie: gli Zane, i Croce, i Campogalliano e la prestigiosissima Carlo Colla & Figli, alla quale, infine, nel 1911, fu affidata la gestione del teatro. I Colla vi restarono stabili, creando spettacoli memorabili, fino al 1957, anno in cui il teatro fu chiuso una prima volta sotto la minaccia di demolizione per le sue gravi condizioni di degrado. |
E ora è giunto il momento di riaprire i battenti: il recupero del teatro e la sua odierna messa a disposizione della città sono dovuti alla privata iniziativa della Società Sanitaria Ceschina, proprietaria da circa un secolo dello stabile che ospita il Gerolamo che ha provveduto ai lavori di restauro proseguiti per sei anni e che ha restituito la struttura al suo antico splendore anche in base alle indicazioni della Sovrintendenza alle Belle Arti. Il Gerolamo, così come potrà essere fruito d’ora in poi consta di 209 posti complessivi, e di numerosi spazi aggiunti con i lavori di restauro: una sala con il bar, uno spazio per conferenze, mostre e proiezioni al piano terra, un’altra piccola sala con un pianoforte.
Se la struttura originaria è rimasta la stessa, è cambiato l'arredo, che ora è in verde.
La destinazione artistica della nuova struttura sarà ispirata da un lato, alla grande lezione del passato, e dall'altro alle voci del presente. Il direttore artistico, Roberto Bianchin, arriva dal Teatro La Fenice di Venezia, dov'è consulente artistico del sovrintendente: tra gli ambiti prescelti per la nuova programmazione, i concerti di musica classica, i monologhi di prosa, i recital di canzoni d'autore, con incursioni nella danza contemporanea, e nella musica jazz. E naturalmente, in onore alla memoria, nel teatro per marionette e in quello dialettale. La riapertura ufficiale è il prossimo 7 novembre con un concerto barocco dell’Orchestra Verdi.