Dopo la vittoria del progetto del Milan, si leva il fronte dei 'no' sia tra la cittadinanza che all'interno del mondo politico milanese
Alla fine è risultato essere il progetto vincitore: un nuovo stadio per il Milan, ma non solo. Una struttura da 48mila spettatori (poco pù della metà di quelli di San Siro), non più alto di 30 metri e 10 metri sotto il livello stradale, un liceo sportivo, un albergo, ristoranti, parchi giochi e verde. Fondazione Fiera dopo lunghe e travagliate consultazioni ha deciso che al Portello si concretizzerà il progetto rossonero, che costerà al club, solo di affitto, 3,95 milioni di canone annuo, a cui vanno aggiunti i costi della bonifica e un investimento di circa 300 milioni. |
E qui vengono le dolenti note, perché il progetto ha già visto levarsi un nutrito coro di 'no' dai residenti del quartiere, ma anche all'interno dell'amministrazione i pareri sfavorevoli sono parecchi.
Tra le reazioni positive quella dell'assessore allo Sport Chiara Bisconti che ha dichiarato di essere convinta che "un secondo stadio possa essere un grande valore aggiunto per la città", così come quella del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris che però cautamente richiama l'attenzione sulla partecipazione della cittadinanza: "Ora attendiamo di poter vedere e valutare il progetto definitivo. La decisione di Fiera non significa che l'opera sarà realizzata: oltre alle preliminari valutazioni tecniche ed urbanistiche, sarà infatti necessario il confronto in giunta e in Consiglio comunale, nonché l'approfondimento di tutti i rilievi avanzati dai cittadini". Anche per il Sindaco Giuliano Pisapia quella del nuovo stadio è comunque una bella sfida, "un tema da approfondire senza pregiudizi".
La città è divisa, e lo è anche il consiglio comunale: Sel dichiara che seppur "la realizzazione di un nuovo stadio e la riqualificazione di San Siro possono essere occasione di sviluppo per la città", "l'area individuata dal Milan (Portello) non appare adatta per le evidenti criticità che comporta". Sul fronte del no anche alcuni esponenti del Pd, come il consigliere Carlo Monguzzi, che ha espresso con forza la sua contrarietà: ""Il Consiglio Comunale deve dare un chiaro ed inequivoco indirizzo politico sul no allo Stadio, e su questo impegnare la Giunta a negare le autorizzazioni. Non si tratta di studiare e valutare, o di prendere tempo, perche' sono talmente evidenti le ricadute negative sulla vivibilità, sul traffico, sull'inquinamento acustico e sulla cementificazione della zona che può avere uno stadio da 48.000 persone". I radicali hanno annunciato stamattina di aver depositato un esposto alla Corte dei Conti "per danno erariale nei confronti degli amministratori del Comune di Milano per la mancata valorizzazione economica dello Stadio Meazza di San Siro - così ha dichiarato Marco Cappato, presidente del Gruppo Radicale-federalista europeo al Comune di Milano - La convenzione tra il Comune e Milan e Inter, stipulata in conflitto di interessi, è totalmente priva di una valutazione economica degli enormi benefici legati alla cessione dei diritti televisivi e dei diritti d'immagine. Il bene demaniale monopolistico dello Stadio è di fatto ceduto senza adeguata contropartita". Non ultimi i grillino, che vedono quella del nuovo stadio come "un’ipotesi sciagurata per il quartiere e tutta Milano in quanto risponderebbe unicamente ai desiderata della famiglia Berlusconi". A favore dello stadio sembra restare solo la voce di Forza Italia
Nulla appare scontato. Come ha dichiarato Pisapia: "Inizia un percorso in cui bisogna verificare la compatibilità ambientale, la sicurezza, il tema della viabilità: è una novità perché era abbastanza inaspettato. Ne prendiamo atto, non conosciamo ancora il progetto definitivo che dovrà essere valutato dalla giunta e dall'aula". Intanto il fronte del no zio organizza, e il Codacons con il comitato No stadio al Portello annuncia un esposto alla magistratura e una diffida al sindaco.