Tra torri, ville urbane e tetti giardino il cantiere dell'area Garibaldi è quasi alla fine, ma restano le cicatrici

Ora dovremmo essere alle battute finali, coi cantieri dei palazzi che termineranno entro i primi mesi del 2014, e le ultime rifiniture a cavallo tra l'anno prossimo e il 2015.
Nonostante i lavori di questa sorta di "gated community" procedano speditamente sono però ancora la maggior parte i lotti dell'intera area ad essere chiusi al pubblico. È ancora da realizzare il parco tra viale Melchiorre Gioia, il podio di Piazza Gae Aulenti e via De Castilla, che dovrebbe dare unità e insieme respiro all'intera zona. I lavori partiranno l'anno prossimo e il giardino sarà consegnato a rate, per essere forse completato entro il 2015. Restano poi da costruire altri due edifici, per ospitare la fondazione Unicredit e spazi commerciali, che sorgeranno sulla parte del 'podio' a fianco di piazza Gae Aulenti che si estende fino all'incrocio tra viale Melchiorre gioia e via della Liberazione, edifici che probabilmente renderanno ancora un po' più chiusa la prospettiva che ora si intuisce dalla piazza della torre Unicredit. Sotto la piazza, in realtà a livello della strada, aprirà entro Natale un supermercato, l'unico di forma non rettangolare e supervisionato addirittura dallo studio di Cesar Pelli che ha realizzato le torri che svettano dal piano superiore perché non si discostasse dai canoni estetici dell'intero progetto. Rimane da completare anche un centro commerciale con tetto-giardino nascosto dietro i palazzi di vetro lungo viale della Liberazione, mentre per vendere le “ville urbane”, il presunto gioiello dell'area, si aspettano tempi migliori per il mercato immobiliare.
In via de Castilla sorgerà poi la Casa della memoria, realizzata a scomputo degli oneri di urbanizzazione, che ospiterà associazioni ed enti dedicate alla memoria della seconda guerra mondiale: l'Anpi (l'associazione nazionale partigiani), l'Aned, (l'associazione degli ex deportati), e altre.
Oltre al buco lasciato dallo scavo per il Gilli hotel, mai iniziato, lungo viale Melchiorre Gioia, rimane un'altra cicatrice proprio ai margini del cantiere, già in zona Isola. Lungo via de Castilla, infatti, a fare da quinta a fianco del Bosco verticale è rimasta la struttura in cemento armato di un palazzo incompiuto, passato da una società del gruppo Ligresti alla compagnia assicurativa Fonsai (sempre dei Ligresti), ed ora ad Unipol (dopo il passaggio di mano della stessa Fonsai). Dell'edificio se ne occupa per ora il tribunale per le procedure fallimentari, poi i lavori potrebbero essere completati, eventualmente, dalla stessa Hines.
Il lato verso il quartiere Isola sembra essere in realtà il più debole dell'intero progetto, sia per l'edificio di si è appena detto, sia perché, anche dopo la chiusura dei cantieri, sarà eclatante lo stacco tra il profilo dei vecchi edifici dell'Isola, tutto fatto di case basse, e quello dei grattacieli a pochi metri. L'auspicio è naturalmente che a cantiere concluso tutta la zona goda di maggiore vitalità.
C. Urbano