Dal 10 al 12 novembre al Piccolo Teatro, tre giorni sul tema dell'immigrazione promossi dalla Casa della Carità
Le condizioni di vita dei migranti bloccati nella “giungla” di Calais e le testimonianze dei volontari che li aiutano. La lotta di un ragazzino contro i bulli che lo perseguitano. Il desiderio di riscatto di un padre, che si batte per offrire al figlio un futuro migliore fuori da una favela di Rio. Il rapporto di alcuni detenuti con il mondo esterno. Sono solo alcuni degli argomenti trattati dai film che partecipano al SOUQ Film Festival, il concorso cinematografico promosso dalla Casa della carità attraverso il proprio Centro Studi sulla Sofferenza Urbana - SOUQ e realizzato in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano, che torna al Chiostro “Nina Vinchi” del Piccolo Teatro Grassi dal 10 al 12 novembre, per un fine settimana di proiezioni, dibattiti e incontri coi registi a ingresso gratuito. |
Anche in questa sesta edizione del SOUQ Film Festival l’attenzione dei registi si è focalizzata sul tema dell’immigrazione, raccontato da 13 pellicole, oltre che dai lungometraggi fuori concorso. “Il lavoro sociale con i migranti è da sempre un elemento portante delle attività della nostra fondazione, che in 13 anni ha accolto persone di 95 nazionalità. Affrontare l’immigrazione non solo dal punto di vista pratico, ma anche culturale è per noi altrettanto fondamentale, perché siamo convinti che solo raccontando il fenomeno migratorio in modo diverso, come risorsa e non solo come emergenza, si possano superare paure e pregiudizi e stimolare nuove politiche di accoglienza e inclusione”, dice il presidente della Casa della carità don Virginio Colmegna. “Per questo – conclude - mi fa piacere che tanti registi abbiamo affrontato questo tema e per noi quest’anno c’è una motivazione in più, dal momento che da poco si è conclusa la raccolta di firme a sostegno della campagna Ero Straniero – L’umanità che fa bene, di cui la Casa della carità è tra i promotori.
E non è certo un caso che il SOUQ Film Festival sia nato a Milano, città da cui - come ha ricordato l’assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino - sono passati 125mila profughi, di cui 25mila bambini, diretti nei Paesi del Nord "ai quali abbiamo dato soccorso, vicinanza e un posto dove stare nel viaggio verso una nuova vita. Molti di loro sono rimasti e hanno fatto richiesta di asilo e qui stanno compiendo il loro percorso di integrazione. Milano è anche la città di nascita di tanti bambini e ragazzi di seconda generazione, che attendono l’approvazione dello Ius Soli, legge irrinunciabile in un paese civile, per essere a tutti gli effetti italiani. Questa rassegna cinematografica contribuirà ad avvicinare le persone a questo sentimento, come speriamo di poter fare con l’iniziativa Milano Mondo, che si terrà dal 17 al 20 novembre”.
L'obiettivo del SOUQ Film Festival, comune a tutti i soggetti grazie ai quali è possibile realizzarlo, è quello di raccontare le città del mondo, i problemi che le accomunano e i modi per superarli, promuovendo diritti e cittadinanza e superando l’idea che certi fenomeni, come la povertà o la sofferenza psichica, siano solo emergenze da contenere, mentre invece possono rappresentare opportunità, risorse e nuova energia per le città. Ed è di questo che parla anche Sergio Escobar, direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa quando dice "Leggere i cambiamenti, le opportunità, invece delle paure e delle illusorie chiusure, è ciò che accomuna il nostro lavoro. Nulla è peggio, nulla genera più paura della non conoscenza dell’altro, ma anche dell’altro che è in noi, cittadini di un mondo che cambia”. E aggiunge: “Il muoversi dei popoli, il bullismo, la povertà, l’emarginazione, i territori liminari di una geografia umana sono solo alcuni dei temi che vengono affrontati dal SOUQ Film Festival, sono momenti di un viaggio condiviso sin da quando, quasi quindici anni fa, identificammo il Mediterraneo come luogo di ricerca della nostra identità e la Casa della carità faceva, su un altro fronte, lo stesso percorso. Ringrazio dunque la Casa della carità e il SOUQ Film Festival perché ci fanno sentire compagni di un viaggio, di un racconto che ci accomuna. Un viaggio per passare dalla ‘diversità’ delle culture alla cultura delle differenze. Un viaggio non solo di solidarietà ma per conoscere la nostra più profonda identità”.
Per maggiori informazioni: www.souqfilmfestival.org