Mancano tre miliardi di euro per le infrastrutture e il Governo trova fondi solo per la mobilità su gomma, per il momento ferrovie e metropolitane restano sulla carta

A Parigi la figuraccia rimediata dall’Italia sul decreto non è stata ancora archiviata. La domanda che si fanno al BIE è: se ci sono voluti 240 giorni per un decreto, quanto ci vorrà per realizzare dal nulla metropolitane, strade e ferrovie? E ancora: come sarà possibile mantenere tutti gli impegni presi dalla candidatura milanese sul fronte delle infrastrutture se all’appello mancano almeno 3 miliardi di euro e all’inaugurazione dell’Expo milanese solo sei anni?
Il Sindaco e il Governatore Formigoni, per una volta d’accordo, hanno indicato nel Governo –amico? – il responsabile sia dei ritardi sul decreto che della mancanza di fondi. Se è vera la seconda accusa, sulla prima le responsabilità più gravi le ha forse Palazzo Marino e in subordine il Pirellone, che negli ultimi otto mesi se le sono date di santa ragione per spuntare il miglior posto possibile sul ponte di comando dell’Expo.
Ma venendo al futuro, a cosa dovrebbero servire i tre miliardi di euro mancanti? Essenzialmente al trasporto su ferro: mancano 292 milioni di euro (dei 302 necessari) per il triplicamento della linea ferroviaria Rho-Gallarate, mancano del tutto i 128 milioni per il raccordo di Busto Arsizio tra Ferrovie Nord e FS, totalmente assenti i 130 milioni necessari al collegamento ferroviario dei terminal 1 e 2 di Malpensa, per il primo tratto della linea 4 della metropolitana (Lorenteggio-Policlinico), i cui lavori dovrebbero partire nel 2009, ci sono soltanto 590 milioni dei 789 previsti e per il secondo tratto (Policlinico-Linate) ce ne sono 10 su 910, mancano poi 651 milioni su 657 per il secondo tratto della Linea 5 (Garibaldi-San Siro). Discorso a parte poi per la fantomatica linea 6 del metrò inserita nel dossier di candidatura dell’Expo e per la quale non solo non esistono al momento i finanziamenti, ma nemmeno un tracciato definitivo.
Al contrario –tranne che per la strada statale 233 Varesina e per la rampa di collegamento tra Tangenziale ovest e Autolaghi a Rho– sono stati trovati tutti i fondi necessari per la mobilità su gomma. Anche per le opere non connesse all’Expo.
Niente male per un’Expo che nelle promesse aveva la sostenibilità come stella polare.
Beniamino Piantieri