Restano sopra la soglia di guardia (50 mg/mc) le concentrazioni di polveri sottili in città e gli esperti chiedono maggior coscienza politica sul problema
Sono in vigore da giovedì 26 gennaio, le misure straordinarie previste dal "Protocollo regionale sulla qualità dell'aria" per contrastare la diffusione delle polveri sottili. Arpa Regione Lombardia ha attestato martedì scorso il superamento del limite giornaliero di Pm10 di 50 microgrammi per metro cubo per 7 giorni consecutivi avvenuto con un valore di 66.2 μg/m³. Il Comune di Milano, che ha aderito al protocollo volontario di collaborazione per l'attuazione di misure temporanee per il miglioramento della qualità dell'aria e il contrasto all'inquinamento promosso dalla Regione e dall'Anci Lombardia, attiverà quindi tutte le misure previste. Si tratta del primo blocco del 2017. |
Stop dunque ai veicoli Euro 0 benzina e Euro 0, 1 e 2 diesel anche nelle giornate di sabato, domenica e festivi dalle ore 7.30 alle ore 19.30. Le autovetture private Euro 3 diesel senza filtro antiparticolato non potranno circolare in ambito urbano dalle ore 9 alle ore 17, mentre i veicoli commerciali Euro 3 diesel senza filtro antiparticolato saranno bloccati dalle 7.30 alle 9.30.
Viene introdotto il limite a 19° C (con tolleranza di 2° C) per le temperature medie nelle abitazioni e negli esercizi commerciali; non potranno essere utilizzati impianti domestici alimentati a biomassa legnosa al di sotto della classe 3 stelle in base alla classificazione ambientale individuata da Regione Lombardia; è vietata ogni tipologia di combustione all'aperto. Tutti i provvedimenti saranno sospesi dopo due giorni consecutivi sotto i limiti di 50 microgrammi al metrocubo, con l'acquisizione del rilevamento ufficiale il terzo giorno e conseguente efficacia il quarto.
Nel frattempo, sono preoccupanti le notizie che arrivano dagli esperti del settore: "L'inquinamento ha sostituito il fumo e le sigarette come principale causa di malattia e di mortalità. La regione Lombardia è tra le regioni peggiori in Italia, come del resto la pianura padana. Abbiamo circa 35.000 morti premature all'anno che potrebbero evitare" spiega Pier Mannuccio Mannucci, professore emerito di Medicina interna all’università Statale di Milano ed ex direttore scientifico del Policlinico, a margine dei convegno "RespiraMi. Air Pollution and our healt", alla Statale di Milano oggi e domani. Le condizioni geografiche e climatiche della pianura padana - la più inquinata regione in Italia e in Europa - non aiutano: la catena montuosa delle Alpi e degli Appennini e la mancanza di vento non permettono il riciclo dell'aria; traffico e riscaldamento andrebbero regolamentati e modernizzati proprio per cercare di diminuire l'inquinamento nonostante le sfavorevoli condizioni geografiche. Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità dà limiti molto severi che servono a tutelare veramente la salute del cittadino. Noi, invece, sforiamo i limiti imposti dall'Unione Europea, che sono molto più tenui e meno tutelanti per la salute" ha continuato il professore "Le restrizioni dell'Unione Europea non bastano, sono inadeguate. Per questo chiediamo una maggiore coscienza del problema, soprattutto ai politici a tutti i livelli, che non se occupano molto".