Una bella mostra fotografica presso il Negozio Civico racconta le storie dei siriani in fuga dalla guerra
Tre tappe simboliche, scelte per raccontare il lungo viaggio dei siriani in fuga dalla guerra attraverso la Comunità Europea: la Sicilia, e Catania in particolare, scelta come punto di approdo in Europa; Milano, come snodo tra il sud e il nord Europa, e infine la Svezia, nelle città di Malmö e Jönköping, come meta finale scelta da molti siriani. Un viaggio spesso faticoso che tre mediatrici culturali hanno cercato di raccontare col linguaggio semplice ed efficace dell'immagine fotografica, dopo aver frequentato i centri di accoglienza per i siriani come operatrici e volontarie, e aver visto in prima persona a quale odissea sono sottoposte queste persone dopo essere scappate dalla terra d'origine, dalla guerra, spesso dopo aver vissuto il conflitto in prima persona o talora l'esilio nei paesi limitrofi. |
La storia di un popolo, fatta naturalmente delle storie di tante persone, che hanno raccontato il loro viaggio in un’intervista aperta prestandosi ad essere soggetti di fotografie che potessero rappresentare simbolicamente la loro situazione a quel punto del percorso.
"Di fronte a storie simili e uniche al contempo, unite tutte dal non avere eco" spiegano le curatrici "è emersa l’esigenza di dar voce a queste persone per portare informazione sul viaggio da loro compiuto. Per farlo si è pensato ad uno strumento semplice, efficace e facilmente diffondibile: la fotografia".
E' nato così il progetto Siriani in transito, che pone l’accento sui siriani ma che è trasversale a tutti i profughi di guerra, un progetto alla cui base c’è la convinzione che si debba avere il diritto di scegliere il paese in cui si vuole vivere, che la libertà di circolazione sia un diritto e che debba avvenire con mezzi sicuri e legali e che, dunque, ci debba essere in tal senso una diversa politica nazionale ed europea. Intrecciando racconti e immagini si vuole raccontare una storia collettiva che possa far nascere una nuova riflessione sui processi di accoglienza e di inclusione in Europa. Il progetto è stato curato da Marta Mantegazza, Anna Pasotti e Alessandra Pezza, le immagini sono di Anna Ruggieri
Per proteggere l’identità delle persone incontrate, non c’è corrispondenza diretta tra i frammenti di storie scelti e le fotografie che le accompagnano, e tutti i siriani restano anonimi. Alcune delle persone fotografate hanno chiesto di non essere riconoscibili nelle immagini, e hanno quindi il volto parzialmente coperto. Tutto il materiale è stato raccolto previa firma di una liberatoria bilingue arabo – italiano.
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Negozio Civico Chiamamilano, via Laghetto 2, Milano
Inaugurazione: 9 gennaio dalle ore 18 alle ore 20.
La mostra sarà visibile negli spazi di Chiamamilano fino al 18 Gennaio 2015
A.P.