Nasce l’Agenzia sociale per la locazione realizzata dal Comune di Milano e Fondazione Welfare Ambrosiano per far incontrare inquilini e proprietari
Favorire l'incontro tra inquilini con fasce di reddito intermedio e proprietari di alloggi, incentivando il ricorso a contratti d'affitto a canone concordato: è l'obiettivo principale della neonata ‘Milano Abitare’, l’Agenzia sociale per la locazione realizzata dal Comune di Milano e da Fondazione Welfare Ambrosiano, cui è stata affidata anche la gestione. Un piano da sette milioni di euro, stanziati da Comune, Regione e Stato, che andranno a beneficio di quella fascia di inquilini che faticai a sostenere i costi di locazione richiesti dal mercato libero ma che hanno un reddito considerato troppo alto per accedere alle graduatorie ERP: presentata stamattina a Villa Scheibler, Milano Abitare prevede, trar i vari strumenti, un fondo 'salvasfratti', un fondo di garanzia per coprire eventuali future morosità incolpevoli fino a 18 mensilità, un contributo a fondo perduto da 1.200 a 2mila euro e la possibilità per gli inquilini di chiedere un prestito per le spese legate alla locazione. |
“Abbiamo creato uno strumento nuovo – ha dichiarato l’assessore alla Casa Daniela Benelli (ascolta intervista audio) – che in una grande città come Milano raccoglie una sfida difficile ma importante: favorire l’incontro tra inquilini e proprietari attraverso il canone concordato, far conoscere i vantaggi fiscali e gli incentivi economici a disposizione, vincere le resistenze del mercato delle locazioni private in favore di contratti più equi e convenienti per le parti. Un’iniziativa sperimentale e innovativa che abbiamo realizzato forti di una convinzione: una buona politica dell’abitare deve avere più leve, non solo l’edilizia popolare o l’housing sociale, ma anche il vastissimo mercato privato cui oggi si rivolgono circa 100mila famiglie”.
Al progetto può iscriversi chi cerca casa, ma anche gli inquilini morosi e sotto sfratto, e le persone in lista per una casa popolare. Le condizioni per accedere al piano sono di avere un Isee non oltre i 26mila euro e un Ise non oltre i 35mila, la residenza a Milano da almeno un anno, essere cittadini italiani o con regolare permesso di soggiorno, e svolgere una regolare attività lavorativa o essere titolari di una pensione.
Romano Guerinoni, direttore generale della fondazione Welfare Ambrosiano (ascolta intervista audio), spiega che "il piano non risolverà da solo la questione sociale, ma può aiutare a dare risposte". Gli ideatori pensano di coinvolgere inizialmente un migliaio di contratti. L'accordo è un "progetto sperimentale già presente in altre città, ma non in centri così grandi come Milano", prosegue Guerinoni: "Avremo successo se sapremo creare una sinergia, cerchiamo di tutelare interessi plurimi".
Per il sottosegretario regionale con delega ai rapporti con la città metropolitana Giulio Gallera "Il progetto, al quale la Regione ha contribuito con 3 milioni e 800mila euro, serve a evitare che le persone si trovino in condizione di avere bisogno di una casa pubblica". Secondo le simulazioni dell'agenzia, un immobile di 60 metri in zona 9 a libero mercato avrebbe un affitto annuo di 4832 euro contro i 3989 di un canone concordato, ma con la possibilità per i proprietari di recuperare la differenza attraverso i vantaggi fiscali di Imu, cedolare secca e il contributo a fondo perduto.
‘Milano Abitare’ si trova a Villa Scheibler, in via Felice Orsini 21.
Gli sportelli ricevono, previo appuntamento (telefonando al numero 02/3551310 oppure scrivendo a info@milanoabitare.org) nei seguenti orari: lunedì e mercoledì dalle ore 14 alle ore 17, il martedì e il giovedì dalle ore 9 alle ore 12.
Tutte le informazioni anche sul sito http://www.milanoabitare.org