I dati certificano il fallimento del ticket e nella maggioranza a Palazzo Marino riprende fiato lo schieramento anti-ecopass

Il 23 febbraio non solo è stata la giornata più inquinata dell’anno, ma è stata anche la trentacinquesima in cui i valori di pm10 hanno superato (quasi quadruplicato) la soglia stabilita dall’Unione Europea dei 50 microgrammi per metro cubo d’aria.
Con il picco di 186,50 microgrammi di PM10 registrato dalla centralina di via Vico di Chiamamilano, si conferma l’escalation negativa di emissioni inquinanti nell’aria della nostra città.
“Abbiamo raggiunto i 35 giorni di superamento della soglia molto più tardi rispetto agli anni passati”- ha dichiarato compiaciuto l’Assessore alla mobilità e ai trasporti Edoardo Croci.
E in effetti l’anno scorso la soglia è stata raggiunta il 15 febbraio, quest’anno “solo” il 23 febbraio. Un po’ pochini però otto giorni di distacco per motivare anche il più tiepido entusiasmo...
Lo riconoscono anche tra le file della stessa maggioranza.
Se il Capogruppo di An Carlo Fidanza ( ascolta l'intervista) preferisce mantenersi cauto e definire diplomaticamente l’ecopass quale misura “abbastanza utile ma non risolutiva”, ilCapogruppo di FI Giulio Gallera ( ascolta l'intervista) non esita a sottolineare la sua totale inefficacia dal punto di vista ambientale. Tornando così, come è stato per tutto il 2007, tra gli animatori della nutrita fronda antiecopass all’interno della maggioranza.
Entrambi gli alfieri del Pdl ipotizzano di rivedere il provvedimento qualora, al termine della sperimentazione annuale, gli obiettivi preventivati non risultassero messi a segno. Date le premesse, l’eventaulità non sembra essere così remota.
Quindi che fare se la profezia del fallimento si dovesse avverare? Abolire l’ecopass o estenderlo ad una fascia più estesa della città? Presto per dirlo; più facile prevedere i toni che caratterizzeranno il relativo dibattito.
Come ben sappiamo, già l’iter legis per l’approvazione dell’ecopass è stato lungo e travagliato. Per mesi il Sindaco è stato l’unico a sostenere il progetto archiviato dalla Giunta Albertini. Lo ha difeso non soltanto dallo scetticismo dell’opposizione, ma soprattutto dalla sua stessa maggioranza -rimettendoci tra l’altro l’Assessore alla Salute più che mai convinto dell’inutilità del pedaggio -.
Dopo aver sventolato per mesi la bandiera del fronte “anti-ticket”, invocando e in parte ottenendo modifiche del progetto iniziale, all’indomani dell’approvazione dell’ecopass, FI e An si erano comunque riallineate dalla parte del Primo Cittadino.
Ma alla luce dell’efficacia decisamente contenuta di quella che per mesi era stata etichettata come la “tassa per inquinare”, le perplessità
tornano inevitabilmente a galla.
Se è vero che dal 2 gennaio il traffico in centro ha subito un ridimensionamento, è altrettanto dimostrato che a meno di due mesi dall’applicazione dell’ecopass, Milano si ritrova agonizzante ad affrontare l“emergenza smog”. Certo, se può consolare, con una settimana di ritardo rispetto all’anno scorso!
La Regione ritiene “scarse” le possibilità di assumere provvedimenti di limitazione del traffico, almeno per quanto riguarda domenica prossima. È l’Assessore Croci a rilanciare le domeniche a piedi quale misura “educativa e simbolica” per tutti i milanesi.
“Dove non può l’ecopass, può la coscienza del cittadino” sembra essere il motto dell’Assessore. Ma certe misure, appunto perché “simboliche”, difficilmente fungeranno da antidoto alla sempre più “malaticcia” aria milanese.
“Simbolico è il ticket -ribatte il capogruppo del Pd Marilena Adamo ( ascolta l'intervista) , pur non bocciandolo in toto- ipocrita meravigliarsi del fatto che le centraline dicano che c’è inquinamento; bisogna fare di più”.
In attesa di una quanto mai provvidenziale pioggia purificatrice, in Consiglio Comunale si torna a discutere sulla necessità di un osservatorio in grado di rilevare con chiarezza e metodologia l’effettiva efficacia dell’ecopass. Osservatorio la cui istituzione risulta già nel bilancio 2008, ma che, a due mesi dal varo, rimane soltanto un bel proposito bipartisan.
Giulia Cusumano