L'Istat rende noti i dati sulle persone senza fissa dimora: oltre 55mila in tutta Italia, a Milano per la prima volta in calo
I numeri sono ancora di quelli importanti: in tutto il paese sono oltre 55 mila le persone senza dimora: più della metà collocati al Nord, dove l’offerta dei servizi è maggiore, mentre il 25% vive al Centro e solo il 20% nel Mezzogiorno. Com'è prevedibile, Milano e Roma accolgono ben il 38,9% dei senza fissa dimora (23,7% nel capoluogo lombardo e 15,2% nella capitale); seguono Palermo, terzo comune dove vive il maggior numero di persone senza dimora (il 5,7%, in calo rispetto all’8% del 2011), poi Firenze (3,9%), Torino (3,4%), Napoli (3,1%, in aumento rispetto all’1,9% del 2011) e Bologna (2%). La composizione di questo "popolo fluido" è al 60% fatta da stranieri, mentre del 40% restante di italiani (età media 45 anni), il 15% è donna: vivono soli nel 70% dei casi e frequentano sempre più regolarmente strutture mensa e dormitorio. I dati sono forniti dal Follow up dell'Indagine Nazionale sulle condizioni delle Persone Senza Dimora è stata condotta da fio.PSD nel corso del 2014, in collaborazione con Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Istat e Caritas Italiana. Oltre 1.000 volontari vicini alla fio.PSD (Federazione italiana organismi per le persone senza dimora) hanno intervistato 5.000 persone nei 158 comuni italiani oggetto dell’indagine nazionale. In parallelo, la prima Indagine Nazionale sulle Unità di Strada ha permesso di mappare la presenza di 229 UdS che offrono servizi di supporto relazionale e assistenza. |
Una bella soddisfazione per l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, che commenta così: "I dati dell’Istat non ci sorprendono e ci spingono a continuare sulla strada delle azioni per contrastare la povertà estrema e accogliere i senzatetto che, in alternativa alla strada, possono trovare a Milano un posto letto dove trascorrere la notte e altri servizi tra mense e centri diurni che li possono aiutare ad uscire dall’emarginazione. Come rilevato dall’Istat è Milano in Lombardia e in Italia a fare la parte più grande, da sola. Chiediamo a Regione Lombardia e Governo di non lasciarci soli in questa azione di accoglienza spesso rivolta a cittadini di altre città e regioni che non trovano alternative e sono spesso privati della stessa residenza che toglie loro ogni diritto nella località dove per anni hanno vissuto”.
Rispetto ai servizi messi a disposizione, questi i numeri messi in evidenza dall’Istat: nel 2011 dei 151 servizi offerti dalla Lombardia 49 sono stati erogati da Milano (257 nel Nordovest, 802 in tutta Italia); nel 2014 dei 270 offerti dalla Regione, 52 sono stati erogati da Milano, con un aumento dal 6,1 al 6,8% (768 in Italia). Milano risulta prima infine nell'utilizzo delle Unità di strada, indica l'Istat: nel 2014 delle 229 unità in Italia, la Lombardia con 49 unità è seconda dopo il Lazio (tutte su Roma). Di queste 49 unità della Lombardia, 30 (più di due terzi) sono operative nel Comune di Milano.
Ritornando sull'indagine a livello nazionale, ne emerge che chi è povero è sempre più povero: la stessa persona frequenta 5 volte alla settimana gli stessi servizi per mangiare e 3 volte a settimana gli stessi dormitori per dormire; e vive in strada da oltre quattro anni: sono circa 30.000 le persone senza dimora croniche (1.000 poveri all’anno in più che si aggiungono ai marginali di sempre). Le fratture relazionali (separazioni e divorzi), un lavoro instabile, poco sicuro e mal retribuito, e la mancanza di qualsiasi reddito sono tra i principali fattori della homelessness oggi in Italia.
Dal 2011 al 2014, si stima un forte aumento delle persone senza dimora che hanno vissuto una separazione, dal 59,5% al 63%, leggermente più accentuato tra gli stranieri (dal 54,4% al 57,8% rispetto al passaggio dal 67% al 69,6% rilevato tra gli italiani). La perdita del lavoro stabile - secondo l'indagine - non è più l’evento maggiormente diffuso: nel 2014 ha riguardato il 56,1% delle persone senza dimora (61,9% nel 2011), variando tra il 48,4% degli stranieri (era il 55,9%) e il 66,1% degli italiani (era il 70,6%).
E poi ci sono le persone che non si rivolgono ai servizi e vengono avvicinati solo dagli operatori e dai volontari del Gruppo delle Unità di Strada coordinato da fio.PSD: si stima che siano 5.000 e che vivano senza dimora, senza tetto e senza prestazioni, nelle strade, nelle baracche, nelle panchine delle grandi città.
L'indagine, oltre a descrivere il fenomeno dell’homlessness, e a delineare un profilo di chi sono le persone in povertà estrema e quali siano le azioni più efficaci per contrastare la povertà e l’assenza di una casa, affronta il tema dei servizi essenziali, cosiddetti “salvavita” (mense, dormitori), affronta il complesso tema della residenza, non ultimo evidenzia come le azioni più efficaci siano quelle che permettono alle persone di uscire dalla condizione di “senza dimora”, come l’innovativo Housing First.
Al riguardo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti ha concluso dichiarando: “Con l’accordo sancito in Conferenza Unificata si aggiunge un altro importante tassello al Piano Nazionale per il contrasto della povertà per coloro che vivono in povertà estrema e senza dimora. La grave marginalità adulta è un fenomeno sociale complesso, che richiede interventi su più fronti e l’integrazione di professionalità specifiche. È determinante in questo senso il potenziamento della rete dei servizi, la collaborazione con il terzo settore e la sperimentazione di modelli innovativi di intervento”.
Alcune informazioni utili su Milano: i servizi per i senzatetto sono stati potenziati per la stagione invernale. Dallo scorso 15 novembre il Centro Aiuto Stazione Centrale è aperto tutti i giorni con orario prolungato dalle 8.30 alle 24 (il sabato e la domenica dalle 9). Per le segnalazioni è possibile chiamare questi numeri: 02/88447645 – 02/88447646 – 02/88447647 – 02/88447648 – 02/88447649.
Anche quest’anno saranno messi a disposizione 2.700 posti. Al momento sono 1.500 i posti allestiti di cui 300 ancora liberi.