E' iniziata la 3 giorni di workshop sugli scali ferroviari: numeri e suggestioni
Grandi spazi intorno, e un grande pubblico che per tutta la giornata di ieri ha affollato lo Scalo Farini, che ospita in quesito giorni l'atteso workshop sul grande nodo irrisolto degli scali ferroviari, un tema che sarà cruciale per la città nei prossimi anni. Dagli scali, la nuova città' così si intitola il workshop promosso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con il Comune di Milano e il patrocinio di Regione Lombardia. Durante la mattinata si sono svolti numerosi interventi: ad aprire, il presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè e il presidente e l'ad di Fa sistemi urbani, società proprietaria dei terreni dei sette scali dismessi. |
Gli scali, come abbiamo già avuto modo di dire, rappresentano un'area inedita di trasformazione urbana, e con la loro superficie complessiva di oltre un milione di metri quadri costituiscono un'occasione di ricucitura territoriale tra il centro e le periferie, nonché una grande opportunità di sviluppo sostenibile della città. Che la partita sia grossa lo si vede anche dalla partecipazione di questi giorni: ieri hanno presenziato al workshop oltre 800 persone tra progettisti, istituzioni, esperti, stakeholder, associazioni e cittadini.
Carlo De Vito, ad di FS Sistemi urbani, ha spiegato che “per immaginare il futuro degli scali abbiamo scelto cinque team guidati da cinque architetti, team multidisciplinari che dovranno costruire cinque visioni della città che saranno messe a disposizione dell'amministrazione comunale, l'unica che dovrà decidere del futuro".
Tra gli interventi più interessanti della mattinata, quello del direttore del CRESME Lorenzo Bellicini, che fornito parecchi dati inquadrando Milano all'interno delle dinamiche demografiche nazionali (da cui si evidenzia l'invecchiamento rapido della popolazione, con una proiezione per il 2034 che conta il 47,5% di over 65), e ha raccontato di una metropoli con 131mila nuovi abitanti tra il 2008 e il 2015 e 170mila nuovi milanesi previsti nei prossimi 10 anni. Bellicini ha chiuso il suo intervento con un appello alla necessità di una visione olistica, per il futuro di Milano, che metta insieme diversi ambiti di pianificazione.
Si sono poi susseguiti gli interventi di Cinzia Farisè, amministratore delegato di Trenord, ha posto l’attenzione sull’importanza di trasporti pubblici integrati efficienti riferendosi alla realizzazione della circle line; Mario Abis, presidente dell’istituto di ricerca MAKNO, che ha esposto i risultati di una prima indagine svolta tra gli stakeholder sul tema degli scali; infine Lisa Noja, delegata alle politiche per l’accessibilità del comune di Milano, ha evidenziato che la riqualificazione degli scali deve essere l’occasione per sperimentare una progettazione diversa per l’accessibilità anche per rendere gli spazi più accoglienti e belli per tutti.
Ancora, hanno parlato Gabriele Pasqui, direttore del dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, che ha raccontato il percorso di ascolto e partecipazione con la città e i municipi svolto tra il 2013 e il 2014 dal DASTU su commissione del Comune di Milano, che rappresenta uno dei contributi utili per andare a definire le priorità nei vari scali; Isabella Inti, presidente dell’associazione Temporiuso, che ha focalizzato il discorso sull’importanza degli usi temporanei degli scali per renderli aperti e fruibili per i cittadini, riempiendo gli spazi vuoti all’interno della città.
Com'è noto, a supporto di un percorso che vuole essere partecipato, è stato anche aperto un sito web (www.scalimilano.vision) per ricevere suggerimenti e idee da tutti.
Nel pomeriggio hanno preso vita i tavoli tematici. Esperti dei vari settori, stakeholder e cittadini hanno collaborato nella definizione delle priorità sotto 5 diverse declinazioni: “La città delle connessioni”, “La città delle culture”, “La città delle risorse”, “La città del verde” e “La città del vivere”. Un lavoro che già nella prima giornata ha prodotto interessanti spunti e proposte da parte di tutti i soggetti coinvolti. I tavoli torneranno operativi domani, per tutta la giornata, con la partecipazione di 5 architetti di fama internazionale. Benedetta Tagliabue (EMBT), Francine Houben (Mecanoo), Stefano Boeri (studio SBA), Ma Yansong (MAD Architects) e Cino Zucchi (CZA), che sabato mattina racconteranno quanto emerso dal workshop, daranno successivamente concretezza ai lavori dei tavoli realizzando elaborati e modelli che verranno presentati alla città a marzo 2017.