Duecento negozi in meno nel 2008. In crisi il settore dell’abbigliamento e ortofrutticolo. Boom invece per l’usato. Confermata la “desertificazione commerciale” dei piccoli centri

I dati diffusi dall’Osservatorio nazionale del commercio presso il Ministero dello sviluppo economico segnalano un saldo negativo per il 2008 di 194 esercizi commerciali in meno.
La rilevazione, elaborata sui dati dal 31 dicembre 2007 al 31 dicembre 2008, non tiene conto dei primi tre mesi del 2009 durante i quali lo scenario economico si è ulteriormente deteriorato, ma il quadro tracciato è comunque preoccupante. A livello provinciale la situazione peggiore si registra a Como e a Lodi, rispettivamente con un -2,4% e -1,4%, quella migliore a Cremona con +0,6%. La Provincia di Milano chiude in pareggio con una variazione nulla nel corso del 2008.
Il dato negativo a livello regionale conferma quello del 2007, dove si era registrata una prima battuta d’arresto dopo un triennio di crescita con un incremento medio annuo del 1,56%.
I settori merceologici più in crisi: biancheria e prodotti tessili e ortofrutticolo. I negozi che commerciano questi generi hanno registrato rispettivamente un -5,5% e un -3,4%.
Boom invece per i negozi di articoli medicali (+5%) e di articoli di seconda mano (+4,7), a confermare due tendenze non correlate ma comunque sempre più consistenti nella popolazione lombarda: da un lato l’aumento della popolazione anziana bisognosa non solo di farmaci ma anche di prodotti medicali, dall’altro la tendenza al riuso e ad un consumo più parsimonioso che si riflette sulla crescente richiesta di usato.
Ettore Pareti