Dopo 50 anni riapre al pubblico la cripta della chiesa del Santo Sepolcro
Da oggi Milano si riappropria di uno dei suoi luoghi, uno di quelli che nel corso dei secoli sono stati importanti per la città: riapre infatti al pubblico dopo 50 anni la cripta della chiesa del Santo Sepolcro, la "chiesa inferiore" del complesso della biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana. Un'operazione promossa e voluta da diversi soggetti pubblici e privati, infatti la Chiesa ha ricevuto per il suo restauro il patrocinio e il contributo del Ministero dei Beni Culturali, di Regione Lombardia e di Fondazione Cariplo. Definita nel corso dei secoli "l'ombelico della città" da San Carlo Borromeo e "il vero mezzo" di Milano da Leonardo da Vinci in una mappa del Codex Atlanticus, la chiesa, per cui è già stato realizzato il restauro della pavimentazione proveniente dal lastricato dell'antico Foro Romano del IV secolo, domani alle 11 sarà visitata dall'arcivescovo di Milano cardinale Angelo Scola. |
"Qui si connetteva il centro civile della Milano romana" ha dichiarato l'assessore Del Corno "si prova una grande emozione a visitare la cripta, che è il cuore religioso pulsante della città", e aggiunge che "aprire la cripta è una scelta importante che permette di approfondire le radici della storia di Milano e capire il passato glorioso di una città che è sempre stata una capitale, se non politica di valore e di pensiero". La genesi della chiesa risale al 1030 quando un monetiere di Milano di nome Rozzone fece costruire sull'antico Foro Romano una chiesa che l'arcivescovo Ariberto di Intimiano consacrò alla Santissima Trinità. In seguito, dopo la riconquista di Gerusalemme da parte dei crociati, nel 1100 divenne Chiesa del Santo Sepolcro. A rafforzare questa titolazione è la presenza della copia del sepolcro di Cristo realizzata da un maestro campionese del primo Trecento. All'interno della cripta sono presenti anche una grande palma di rame seicentesca, simbolo di sapienza, una statua che raffigura San Carlo Borromeo, che scelse la cripta come luogo di preghiera, e una copia moderna della sacra Sindone.
L'assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia, Cristina Cappellini ha precisato anche che l'area archeologica sottostante la Veneranda Biblioteca Ambrosiana è stata oggetto di numerosi interventi finanziati dalla Regione, che hanno permesso di riaprire negli anni scorsi anche una porzione del Foro antico di Milano. L'investimento totale della Regione è stato di 134.000 Euro (di cui 70.000 per il recupero della Cripta).
Tra i lavori realizzati il ripristino dell’accesso esterno, il restauro della pavimentazione, la deumidificazione delle murature e dell’ambiente, la revisione dell’impianto elettrico, la messa in sicurezza delle superfici decorate. Il restauro proseguirà poi con l’arrivo di nuovi fondi. «A partire dai prossimi giorni i cittadini milanesi potranno rivedere e camminare su quel lastricato del Foro romano che servì da pavimento alla cripta - ha commentato il prefetto della Biblioteca Ambrosiana, monsignor Franco Buzzi - la cripta venne anche scelta da San Carlo Borromeo come personale luogo di preghiera». La cripta sarà visitabile tutti i giorni dalle 12 alle 20 con un biglietto di ingresso di 10 euro.