La Lega a Milano continua la sua strategia di partito di “lotta e di governo”

L’ormai ex enfant-prodige dei lumbard e oggi veterano di Palazzo Marino (ci è entrato giovanissimo nel 1993 con Formentini Sindaco-borgomastro) ha fatto delle provocazioni il suo repertorio comunicativo, capace in un sol colpo di guadagnarsi pagine e pagine sui quotidiani e al contempo di solleticare i bassi istinti del proprio elettorato, a conferma che la prima regola della comunicazione politica non è affidarsi a qualche grafico di grido per elaborare loghi suggestivi e manifesti accattivanti, bensì sapere a chi si sta parlando e utilizzare il linguaggio che il proprio interlocutore sa e vuole comprendere.