Fabbrica del Vapore, scade il contratto e si cambia tutto: pubblicato il bando per gli spazi, 15mila metri quadri
Dentro ci sono varie realtà, distribuite nei 15mila metri quadri di questa grande architettura urbana all'inizio di via Procaccini e vicinissima al Cimitero Monumentale: la Fabbrica del Vapore la conoscono tutti, anche se molti non sanno esattamente come vive questo grande contenitore di spazi al di fuori dei grandi e piccoli eventi occasionali che via via lo abitano. Ora le cose stanno per cambiare, alla Fabbrica del Vapore di Milano, e per capire il perché di questo cambiamento bisogna guardare al quadro d'insieme: dal 2000 a oggi gli spazi sono stati occupati da varie realtà anche molto diverse tra loro, associazioni come Viafarini, che da oltre vent'anni offre servizi di documentazione sulle arti visive e organizza un residence per artisti e curatori, e case di produzione come Studio Azzurro, tanto per dirne una. |
Per ottenere al meglio lo scopo il Comune ha deciso di affidare il ruolo di coordinamento artistico del progetto complessivo di Fabbrica del Vapore per conto dell’Amministrazione, sarà la Fondazione Scuole Civiche di Milano.
Certo i tempi piuttosto stretti non favoriranno le realtà ora presenti, che in alcuni casi hanno parecchio materiale all'interno degli spazi: una su tutte Careof che insieme a Viafarini cura un archivio - riconosciuto "di rilevanza nazionale" dal ministero dei beni culturali - comprendente oltre 8 mila video d'artista e 30 mila volumi, raccolti nella biblioteca.
Il bando chiuderà il 15 aprile, e le buste verranno aperte il 22, il che significa che i non vincitori dovranno lasciare gli spazi entro poco tempo.
“Siamo giunti alla naturale scadenza delle concessioni originate da un bando del 2000 – dichiara l’assessora allo Sport e Tempo libero Chiara Bisconti –. Oggi la Fabbrica ha una visione, un coordinamento artistico ed è raggiungibile con la M5, oltre che con il BikeMI e il tram. Il compito della Pubblica Amministrazione deve essere quello di mettere a disposizione di tutti coloro che hanno un’idea un patrimonio così importante. Il bando che proponiamo alla città è aperto a tutti. Non solo, allarghiamo l’offerta mettendo a disposizione anche spazi nuovi e completamente ristrutturati, per chi c’è già e per tutti coloro che vorranno partecipare. Per la Fabbrica si apre ora una nuova stagione, partendo da un’identità definita e che verrà rafforzata con la partecipazione dei nuovi progetti. Vogliamo infatti che diventi un punto di riferimento cittadino per la creatività, il talento e l’innovazione culturale ma anche e soprattutto un luogo sempre più bello, più vivace, più vissuto e partecipato”.
Qualche dettaglio sul bando, anzi sui bandi, perché sono in realtà due: uno è relativo al bar e al ristorante, la concessione durerà 9 anni con un canone base di 10 mila euro più Iva per il bar (426 mq) e di 12 mila euro più Iva per il ristorante (642 mq); e i concessionari dovranno pagare una royalty base al comune del 3%. Il 30% del punteggio riguarderà il rialzo sul canone e sulla royalty, il 70% valuterà l'offerta tecnica: proposta gastronomica, progetto di allestimento e altro. L'altro bando mette a concorso 15 spazi da 100 a 865 mq, di cui uno riservato ad archivio e biblioteca al servizio di tutti gli altri operatori della Fabbrica. Questa volta la concessione dura quattro anni rinnovabili per altri due. Il canone sarà, per uno spazio-tipo di 268 mq, di 16.451 euro più spese per le imprese "profit", scendendo a 11.725 più spese per le "start-up" (imprese con meno di 36 mesi di attività) e a 7.035 euro più spese per le associazioni senza fini di lucro. In questo caso, il 10% del punteggio riguarderà il rialzo sul canone base, mentre il 90% riguarderà il progetto individuale e il contributo proposto per lo sviluppo della Fabbrica nel suo insieme.
Chissà se la Fabbrica riuscirà a ritrovare quella che l'assessore alla Cultura Fabrizio Del Corno ha definito la sua "funzione originaria smarrita".
A.P.