Atm dice la sua sull’accessibilità della MM, non convince, chiama in causa il comune che non risponde

Benché arrivata fuori tempo massimo la risposta ai nostri quesiti merita d’essere pubblicata integralmente non solo per completezza d’informazione ma anche perché le precisazioni di ATM aggravano, se è possibile, il quadro tracciato dalla nostra inchiesta.
“In merito alle informazioni richieste, per quanto riguarda gli ascensori, ne sono dotate tutte le stazioni della M3 e 9 stazioni della linee M1 e M2 (Duomo, Cadorna, Bisceglie, Molino Dorino, Pero, Rho Fiera, Sesto S.Giovanni, Famagosta, Abbiategrasso). Le stazioni di queste due ultime linee dotate di montascale sono invece 25 (ad oggi sono fermi, per vari motivi, 7 impianti sugli 82 installati).
Le stazioni con ascensore o montascale sono individuate dall'apposito simbolo sulla carta della rete di trasporti pubblici, disponibile presso gli ATM Point o le principali rivendite.
I montascale sono stati installati nel 1998 a cura e spese di ATM. I montascale erano però una soluzione-tampone provvisoria in attesa di finanziamenti comunali per realizzare gli ascensori, la cui percentuale di disponibilità degli impianti è piuttosto elevata.
Per quanto riguarda il progetto di installazione degli ascensori, ATM ha predisposto, dal 2000, i progetti di attrezzaggio con ascensori di un primo gruppo di 13 stazioni per i quali sono stati richiesti finanziamenti comunali.
Nel frattempo, l'età media dei montascale è ovviamente aumentata, comportando un aumento della percentuale dei guasti. Il controllo del funzionamento è effettuato dall'agente di stazione che, ogni mattina, prova l'impianto e, se ci sono problemi, lo segnala all'impresa di manutenzione, ma non sempre l'intervento di riparazione può avvenirein giornata.
La manutenzione sta dando comunque buoni risultati sull'affidabilità degli impianti, che restano però impianti delicati, e purtroppo si verificano con frequenza atti vandalici (in prevalenza per gli impianti che portano verso l'esterno della stazione) che pregiudicano
il corretto funzionamento.
In linea generale, per consentire a chi necessita di questi dispositivi di programmare i suoi spostamenti nel miglior modo possibile, viene sempre suggerito di telefonare al numero verde ATM (800.80.81.81) prima di muoversi”
Cosa mette in luce dunque la risposta inviata dall’ATM?
Anzitutto che, come aveva dimostrato la nostra inchiesta, per le persone con difficoltà motoria l’accessibilità delle linee metropolitane 1 e 2 è assai limitata. Su un totale di 72 stazioni solo 25 sono dotate di montascale e nove di ascensori. Ma non sono 34 le stazioni accessibili poichèalcune stazioni dotate di ascensori sono dotate anche di montascale. Quindi, si può affermare che meno di un terzo delle stazioni delle linee 1 e 2 sono accessibili ai disabili.
Per quanto riguarda i guasti: nel periodo da noi monitorato risultano più di sette ma come conferma la setssa ATM “non sempre l'intervento di riparazione può avvenirein giornata”.
Ciò che è sicuro è che –come riportato anche dal Bilancio di sostenibilità 2005 dell’Azienda– i montascale sono soggetti frequentemente a guasti tanto che se ne è programmato il “pensionamento” e la sostituzione con gli ascensori sin dal 2000, ovvero solo due anni dopo la loro l’installazione. Inutile chiedere: non ci si poteva pensare prima?
Veniamo agli ascensori, presenti in solo nove stazioni –di cui tre nuove (Pero, Rho-Fiera e Abbiategrasso) e due ristrutturate (Duomo e Cadorna)–: i piani di “attrezzaggio”, cioè i progetti per dotare altre tredici stazioni –non l’intera rete– di ascensori sarebbero stati predisposti da ATM sin dal 2000. Sono stati chiesti i finanziamenti comunali che, a quanto pare di capire, dato che il numero di stazioni dotate di ascensori rimane sempre lo stesso, non sono ancora arrivati.
ATM chiama quindi in causa il Comune. Ammesso che non si tratti del classico scaricabarile, è necessario rivolgersi all’Amministrazione cittadina e in particolar modo all’Assessorato alla mobilità che ha la delega “al controllo della qualtà del servizio erogato dalla Metropolitana Milanese”. Purtroppo l’ufficio stampa dell’Assessorato dopo averci assicurato che in Piazza Beccaria stanno monitorando la qualità del servizio fornito dalla MM, ci hanno invitato a rivolgerci al precedente Assessore alla mobilità, rifiutando qualsiasi altro commento da parte di quello attuale.
A questo punto ci chiediamo, come si chiedono i disabili che avrebbero diritto a muoversi liberamente con la metropolitana al pari degli altri cittadini senza essere costretti come risponde ATM a programmare gli spostamenti chiamando il numero verde, di chi è la responsabilità di questa situazione?
Dell’ATM? Del Comune?
Siamo in attesa di altre risposte.
Beniamino Piantieri