I tristi numeri di un quartiere e qualche proposta che viene dal basso

I dati così come sono, sono scoraggianti: negli ultimi sei mesi i fermi di minori sono passati da 4-5 al mese a 2-3 a settimana, e l’età media è tra i 13 e i 17 anni; mentre sono 300 gli adulti con limitazione delle libertà individuali.
In tutti questi casi, si tratta di provvedimenti legati allo spaccio di droga. Poi ci sono tutti i problemi legati alle abitazioni (vedi filmato): un totale di 6302 alloggi pubblici di cui moltissimi sfitti, moltissimi in attesa da 18 anni di una ristrutturazione che non è mai arrivata, ancor di più quelli occupati abusivamente.
Infine, i negozi vuoti da anni, in piazzetta Capuana, e la totale mancanza di servizi: niente anagrafe, nessun centro medico o ambulatorio dove poter fare visite, prelievi del sangue o vaccino antinfluenzale. Niente biblioteca, niente centro anziani, niente doposcuola.
Eppure, tra i residenti di Quarto Oggiaro, ce ne sono parecchi che collaborano con le forze dell’ordine segnalando luoghi, orari e situazioni di delinquenza organizzata, in questo molto più presenti e attivi delle istituzioni. 25 famiglie hanno addirittura messo a disposizione appartamenti e balconi per gli appostamenti dei poliziotti e il montaggio di telecamere.
Tutto nel tentativo di recuperare la vivibilità di un quartiere che è l’esempio lampante di quello che ha significato finora il tema ‘sicurezza’ per il governo italiano e il Comune di Milano: del resto non è facile sporcarsi le mani e collaborare con chi vive e opera sul territorio, attuando strategie di prevenzione, è più facile mandare in giro i militari a presidiare strade di cui non conoscono i problemi, è più facile riempirsi la bocca con parole come City Angels e Blue Berets. E’ più facile dare ad intendere che la sicurezza non è più un’emergenza.
Il Pd propone di dare in comodato d’uso i negozi sfitti (per cui il Comune chiede 3000 euro l’anno) e concederli a negozianti disposti ad avviare attività prendendo ragazzi a bottega per insegnargli il mestiere. Chiede un centro giovani, un presidio della Asl, un ufficio anagrafe e un centro per i servizi di assistenza sociale. Di assegnare le case vuote, subito, e aprire un osservatorio per il controllo permanente delle ristrutturazioni delle case popolari. Infine, insieme a tutte queste cose, potenziare le forze dell’ordine: polizia e vigili di quartiere. Queste sono le domande dei cittadini in materia di sicurezza: chissà se il Comune stavolta si ricorderà di rispondere.
Antiniska Pozzi