Presto al voto in Regione una legge per la regolamentazione del gioco d'azzardo

In effetti, quello che verrà discusso in Consiglio regionale il prossimo 15 ottobre contiene novità importanti, conferendo poteri ai sindaci e supplisce alla mancanza di una normativa nazionale adeguata.
Partiamo dalle competenze conferite ai Comuni, che (come abbiamo visto qualche mese fa) hanno finora ben poco potere nel decidere se e come gli esercizi commerciali legati al gioco possano aprire nel territorio cittadino.
Inoltre, verrà modificato il regolamento del commercio: la legge regionale dà ai Comuni la possibilità di pianificare l'apertura di nuovi esercizi anche per quanto riguarda il gioco d'azzardo, motivando eventuali divieti o l'esclusione di alcune aree cittadine con motivi imperativi di interesse generale quali l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica, la sicurezza stradale, la sanità pubblica, la tutela dei consumatori...”. Via libera alla pianificazione secondo criteri urbanistici e di sicurezza, quindi, con un provvedimento regionale che dovrebbe finalmente mettere al sicuro i Comuni da ricorsi al Tar in proposito.
La legge però non si ferma qui, prevedendo anche premialità economiche per i gestori dei locali che rinunciano all'installazione delle macchinette. Si va dalla concessione, che dovrà essere decisa dalla Giunta regionale, di agevolazioni fiscali ai fini Irap per le imprese che decidono di spegnere le videolottery alla concessione di contributi economici in via preferenziale a chi ha rinunciato al gioco d'azzardo nel proprio locale.
Al contrario, gli esercenti che non rinunciano alle macchinette dovranno versare un “contributo etico obbligatorio” che andrà a finanziare le attività di contrasto al gioco e la cura del gioco patologico.
Completano la legge una serie di provvedimenti che spaziano dalla formazione specifica delle forze di polizia locale ad un logo no-slot regionale, all'obbligo di delimitare, anche con barriere architettoniche all'interno dei locali, l'accesso alle macchinette, per rendere più cogente il divieto di gioco per i minori.
Ci sarà anche un numero verde per le richieste d'aiuto (in riferimento tanto alle patologie connesse al gioco quanto al rischio del racket) apposto su ogni apparecchio da gioco, mentre, naturalmente, la Regione sosterrà la Asl e gli altri operatori nel contrasto alle ludopatie e tutti gli esercenti che si doteranno di un codice di autoregolamentazione.
Un insieme di misure unitario, quindi, che, hanno sottolineato i relatori, segue una strategia “non impositiva ma sussidiaria”, evitando di imporre troppi divieti ma concedendo soprattutto ai sindaci ampia libertà d'azione.
In Regione si dicono pronti a difendere il testo anche da possibili ricorsi a livello nazionale (il contributo obbligatorio dovuto dai gestori potrebbe essere impugnato dallo Stato come una nuova imposta), e il presidente della Commissione regionale Attività produttive, Angelo Ciocca, ha assicurato l'impegno dell'Istituzione per continuare a chiedere un testo nazionale in materia.
Claudio Urbano