Il Pd fa un esposto alla Procura della Repubblica contro i proprietari dello stabile “della paura” di piazza Santa Maria del Suffragio

Non è bastato il parziale sgombero, effettuato per ordine del Sindaco all’indomani del sopralluogo della Asl lo scorso marzo: immondizia, sporcizia e grossi ratti dominano ancora nel cortile del complesso condominiale.
“La situazione negli ultimi mesi è precipitata due volte -spiega Sebastiano Gravina, presidente del comitato di quartiere di zona 4- a giugno e luglio abbiamo dovuto chiedere l’intervento del Vicesindaco per far rimuovere i chili di immondizia maleodorante. E topi grossi come lepri, nonostante la derattizzazione di qualche mese fa, arrivano fino al parchetto antistante il palazzo, attirati dai vagabondi e senzatetto che vi bivaccano giorno e notte”.
Dopo lo sgombero il numero degli inquilini del palazzo è calato. Dei 68 alloggi, 15 sarebbero al momento chiusi e 5 soggetti a verifiche. “Alcuni se ne sono andati perché non potevano più permettersi di pagare l’affito -spiega Gravina- L’ultimo piano ad esempio è sfitto. Quest’estate le finestre indicate ora con una X (vedi foto) erano aperte e sbattevano. Sono perfino caduti in strada dei vetri”.
Altri se ne sono andati perché abusivi o privi del permesso di soggiorno.
A marzo la proprietà aveva denunciato alcuni di loro. Proprio in coincidenza con il sopralluogo della Asl. “Strana tempistica -ha commentato Carmela Rozza, consigliere comunale del Pd e prima firmataria dell’esposto alla Procura– è sembrato piuttosto un modo per evitare che emergessero situazioni contrattuali irregolari".
L’edificio di Santa Maria del Suffragio non è l’unico a dover esser messo sotto la lente di ingrandimento. Niccolò Maddalena è proprietario anche degli stabili di via Gulli, dove abitava l’attentatore della Caserma di Santa Barbara, e di via Espinasse 104. E stato proprio il vicesindaco tempo fa a ribattezzare i tre condomini “palazzi della paura”.
"Non ci possiamo permettere che in una città che va verso Expo si spendano soldi per rifare la città e poi lungo corso XXII marzo, la principale strada che da Linate porta verso il centro, si vedano situazioni del genere" ha concluso Gravina.
Dello stesso avviso Carmela Rozza, che al Comune propone di istituire un ufficio ad hoc in cui vengano depositati i contratti di affitto e si possano fare controlli incrociati con la Questura e con la Asl. “Non possiamo tollerare la presenza di speculatori che sulla pelle dei disperati favoriscono degrado e ghetti, creando anche problemi di sicurezza per i cittadini".
Giulia Cusumano