25mila nuovi alloggi, navigli, mobilità e verde pubblico: tornano i referendum del gruppo MilanoSìMuove
Sono passati quattro anni da quando i milanesi furono chiamati a dire la loro su tematiche d'interesse cittadino, e poiché molto di quanto ne emerse è rimasto sulla carta, il comitato 'MilanoSìMuove' ci riprova: tornano i referendum, con una piccola ma decisiva novità. Infatti nel frattempo c'è stata una modifica dello Statuto del Comune di Milano che ha introdotto i referendum propositivi, rendendoli vincolanti per l' amministrazione (quelli del 2011 erano solo consultivi). Questi i temi dei quesiti: 25 mila nuovi alloggi sociali, riapertura dei Navigli, interventi sulla mobilità e sul verde pubblico. |
energetico, con un quorum che superava il 30% e una valanga di sì (tra l' 80% e il 95%).
I nuovi referendum sono stati depositati ieri a Palazzo Marino dal gruppo capeggiato da
Marco Cappato, consigliere dei Radicali, e dall' ex assessore
della Giunta Moratti, Edoardo Croci.
Le richieste sono la messa a disposizione di 25 mila nuovi alloggi in edilizia sociale senza consumo di suolo (quesito 1); la riapertura dei Navigli (quesito 2); una nuova linea del
metrò, una circle line ferroviaria con l'allargamento all' interno di questa di Area C, il divieto di circolazione a diesel e moto a 2 tempi, l'eliminazione delle barriere architettoniche, nuove ciclabili (quesiti 3); la realizzazione dei Raggi Verdi, il raddoppio degli alberi e degli spazi verdi e la destinazione a parco del 50% dei grandi interventi urbanistici (quesito 4).
Le differenze rispetto all'esperimento del 2011 sono la presenza di un orizzonte temporale massimo per dare vita ai progetti, fissato per il 2020, e la natura vincolante, ragion per cui il comitato ha anche studiato le possibili coperture economiche degli interventi, caso per caso, per un totale di circa 2 miliardi. In gran parte (oltre ai possibili finanziamenti statali e
regionali, ad esempio per il metrò) le risorse dovrebbero arrivare da un grande piano di privatizzazione delle principali società partecipate da Palazzo Marino - A2A, Sea e Serravalle -,
"favorendo l' azionariato popolare diffuso", oltre che dalla cessione dello stadio di San Siro.
Il prossimo passo, dopo aver trovato le prime cento firme per il deposito, i quesiti dovranno superare l' esame del Collegio dei Garanti del Comune e raccogliere 15 mila adesioni, per arrivare poi a confrontarsi con gli attori della prossima campagna elettorale.