Palazzo Marino sfratta la Lila, ma l’Assessore Landi offre il suo aiuto

Lo spazio è di proprietà del Comune di Milano, che adesso vuole legittimamente rientrarne in possesso per finalità istituzionali: il che corrisponde sostanzialmente al desiderio di espansione del Consiglio di zona 5. Tant’è.
Facendo un passo indietro, ecco com’è andata la vicenda: scaduto il contratto di comodato d’uso che dal 1993 al 1999 concedeva alcuni locali della sede del Consiglio di Zona 5 all’associazione, la Lila è rimasta ad occupare i locali in assenza di rinnovo. Certe cose vanno per le lunghe, si sa, e son passati anni: nel frattempo la Lila stessa ha suggerito al Comune varie possibili sedi alternative, tra cui i vecchi caselli daziari in piazza XXIV maggio e Porta Volta, che però sono state assegnate ad altre organizzazioni (una addirittura è diventata un pub): “Gli enti che si occupano di prevenzione sono pochissimi a Milano e uno si aspetterebbe che venissero messi nelle condizioni giuste per lavorare al meglio, ma l’impressione è che se appartieni al partito sbagliato...” lascia la frase in sospeso, Don Gino Rigoldi, auspicando che le promesse fatte vadano a buon fine. Ma il messaggio di fondo è piuttosto chiaro.
Il Comune di Milano, da parte sua (o almeno una parte), sembra volersi impegnare: in passato ha proposto alcuni spazi alternativi all’associazione, che però sono stati da questa rifiutati in quanto non idonei ad ospitare le attività svolte o perché necessitavano costose ristrutturazioni o avevano un canone di locazione troppo alto.
“Rimarco la legittimità dell’azione giuridica del Comune -ha spiegato l’Assessore alla Salute Gianpaolo Landi di Chiavenna- rispetto all’illegalità della situazione di Lila, ma diversa è la mia posizione riguardo all'importanza del ruolo e delle iniziative dell'associazione contro un problema come quello dell'Aids. Incontrerò il presidente di Lila, Massimo Oldrini, per capire le esigenze logistiche di Lila e ho già aperto un canale con l’assessore Verga che è disponibile a cercare con me una soluzione, a prezzi compatibili, in un immobile del Comune o di altre istituzioni”.
Il tempo stringe, per adesso la notizia positiva è che mercoledì pomeriggio la Lila ha ricevuto una chiamata dall’Assessore Landi.
Forse le promesse verranno mantenute...
A.P.