La Giunta approva la concessione dell'area del "boschetto della droga" per cinque anni all'associazione che si è presa cura del Bosco in Città
Le speranze dell'Assessore Maran si sono infine avverate: poco più di un mese fa, durante un sopralluogo in quello che è tristemente conosciuto come "boschetto della droga" (un'area di 650mila metri in zona Rogoredo), il Sindaco Beppe Sala aveva annunciato un bando per riqualificare l'area, da molti anni sede di degrado e problemi connessi a spaccio e utilizzo di droga. n quell'occasione Maran aveva auspicato che l’area venisse gestita da Italia Nostra "che è già riuscita a risanare il Parco delle Cave, in passato in una situazione di degrado simile a quella del boschetto della droga". |
Oltre a interventi di pulizia, come la raccolta, smaltimento dei rifiuti e il ripristino delle recinzioni, nei cinque anni saranno valorizzate le potenzialità naturalistiche dell'area attraverso la valorizzazione della fauna e una piantumazione mirata, immaginando anche zone dedicate a mountain bike o ad aree per il volo di droni. Il Comune, nel quinquennio, darà un contributo complessivo di 950mila euro. Il primo appuntamento con il quartiere e i cittadini sarà per il 24 settembre, giornata in cui, all'interno di 'Green city', ci sarà una prima pulizia della zona con cittadini che verranno "coinvolti in modo da far conoscere una zona di cui hanno paura e che molti non hanno mai visto e vissuto. Speriamo che, passo dopo passo, si renda fruibile e vivibile questa zona a tutti", ha commentato Maran.
E' solo una parte di una riqualificazione che intende investire l'intera zona di Porto di Mare: ne abbiamo parlato più volte negli anni scorsi, e oggi, dopo la riunione di Giunta, sono stati comunicati i punti chiave del progetto di rigenerazione e valorizzazione territoriale previsto per i prossimi anni.
Oltre a quanto detto sopra in merito all'are verde, il secondo impegno dell’Amministrazione il recupero e la rifunzionalizzazione dei fabbricati presenti nell’area che, nel 2013, è divenuta proprietà del Comune di Milano attraverso l’acquisizione delle vecchie aree portuali (mai completate) dal Consorzio del Canale Milano Cremona Po (qui il reportage realizzato un anno e mezzo fa).
In questi anni sono già state avviate le azioni finalizzate allo sgombero degli insediamenti abusivi, alle verifiche ambientali sullo stato di salubrità dei suoli, alla regolarizzazione di alcune attività produttive o sportive già presenti con contratti di locazione. A partire da settembre 2017, l’Amministrazione porrà in essere un’attività capillare di rimozione dell’amianto dalle coperture dei fabbricati.
In attesa di concludere l’iter che definirà puntualmente la futura destinazione urbanistica delle aree, l'obiettivo è rivitalizzare il territorio creando le condizioni per l’insediamento di nuove attività produttive, sociali e sportive. È online da oggi, sul sito del Comune (www.comune.milano.it/bandiportodimare) il bando indirizzato a soggetti privati, associazioni e fondazioni per l’assegnazione in uso temporaneo (per un periodo fino a 6 anni) di quattro particelle di territorio. Si tratta di fabbricati o edifici fino a poco tempo fa occupati abusivamente da società che non hanno voluto regolarizzare la propria posizione e tornati nelle disponibilità dell’Amministrazione dopo alcuni pronunciamenti giudiziari. I soggetti interessati dovranno presentare al Comune, entro il 12 ottobre 2017, una proposta progettuale, completa di un piano per la messa in sicurezza e l’adeguamento dei fabbricati, per l’insediamento di attività orientate a garantire la coesione sociale, agevolare lo sviluppo di start-up legate al mondo della produzione, dell’innovazione, della creatività e dell’artigianato, nonché finalizzate a perseguire, ove permesso dalle condizioni ambientali, lo sviluppo della vocazione sportiva dell’area.
I fabbricati sono tutti situati attorno a via Fabio Massimo: tre di questi sono composti prevalentemente da capannoni e manufatti un tempo adibiti a uso produttivo e magazzino, mentre l’ultimo è allestito a centro sportivo, con campi da calcetto, tennis pallavolo e relativi servizi, in una posizione strategica a ridosso della metropolitana.
Parallelamente, l’Amministrazione avvia un’indagine esplorativa (www.comune.milano.it/avvisodiscotecaportodimare) per l’acquisizione di proposte per la valorizzazione dell’ex discoteca Karma, che ha cessato l’attività a maggio ed è anch’essa prossima a tornare nelle disponibilità dell’Amministrazione dopo un lungo contenzioso. Anche a fronte delle ripetute lamentele dei residenti del quartiere per il disturbo alla quiete causato dalla discoteca (peraltro non di rado teatro di episodi di violenza e criminalità), l’Amministrazione mira ora a destinare l’immobile ad attività artigianali, didattiche, culturali o ricreative. Le proposte per l’ex Karma, che dovranno prevedere un utilizzo per 3-6 anni, non saranno vincolanti ma potrebbero essere oggetto di consultazione pubblica, così da coinvolgere il quartiere nella scelta della soluzione più opportuna.
Questi interventi si aggiungono ad altri progetti di recupero insistenti sull’area di Porto di Mare. Il primo riguarda la riqualificazione di Cascina Nosedo, l’antica struttura rurale che, dopo anni di occupazioni abusive e il definitivo sgombero nel 2015, è destinata a diventare il punto di riferimento di un polo agricolo innovativo grazie al progetto OpenAgri finanziato dall’Unione Europea. Il secondo riguarda la Cascina Casottello, pronta a rinascere e trasformarsi in un centro culturale per il quartiere grazie a una convenzione d’uso per 15 anni stipulata con un operatore privato.
A.P.