Comune di Milano e Ministero dell’Economia insieme per riqualificare l'area, ricca di criticità
| Si torna a parlare di Porto di Mare, una delle aree più "complicate" della città: terra degradata e di confine, ricca di insediamenti abusivi e di edifici da bonificare, frutto di una storia che inizia all'alba del Novecento dal progetto di un porto commerciale unito al Po attraverso un canale artificiale navigabile. Nel 1972 viene creato il Consorzio canale navigabile Milano-Cremona-Po, che acquista i terreni. Poi nel 2000, quando l'idea originaria svanisce, il Consorzio viene messo in liquidazione e la città acquisisce via via pezzi di aree - come quelle del parco Vettabbia - per progetti specifici. Poi di recente si arriva al contratto di acquisto: Palazzo Marino entra in possesso dei terreni che valgono 9 milioni, anche se un terzo è trattenuto da piazza Scala per fare le bonifiche. L'allora vicesindaco Ada Lucia De Cesaris annuncia che "le verifiche sui terreni, le cosiddette caratterizzazioni, sono partite e verso la fine del 2014 ci sarà un progetto di bonifica", e che "sull'altra parte di Porto di Mare, circa 400mila metri quadrati che in base al Pgt sono un'area di trasformazione urbanistica, potrà nascere un nuovo pezzo di città, un nuovo punto di vita, che dovrà permettere anche di completare il quartiere confinante Mazzini". Il Comune lancia un concorso di idee che si chiama Europan ed è rivolto soprattutto a giovani architetti. |
Nella fotogallery vedete lo stato dell'area per com'è oggi. Come sempre non resta che sperare che tutto ciò che è ancora sulla carta si concretizzi presto in realtà.