Dopo il caso della pizza gommosa, i genitori milanesi lanciano una petizione sulle polpette di pesce e il piatto unico
Non c'è pace nelle cucine di Milano Ristorazione: gli anni passano, qualcosa è cambiato (tra cui i vertici della società), ma per la partecipata del Comune creata nel 1999 dalla Giunta Albertini le cose continuano a non funzionare. Nel 2010 furono le lasagne pelose, poi lo scandalo sulle grammature degli alimenti nel 2013 con la foto dei 7 tristi e solitari ravioli in un piatto scattata da una maestra, e ancora lo scandalo della carne polacca e le mozioni sull'introduzione del cibo biologico e sul rispetto del Contratto di Servizio, per non parlare, allargando il discorso fuori dal piatto, delle critiche sul sistema rette. Come si diceva prima, qualcosa è cambiato: dalla sospensione dell’utilizzo delle vaschette di plastica al piano di interventi per ridurre gli sprechi nelle mense scolastiche, all’introduzione di varianti ai menù tradizionali (tentativi non sempre riusciti, ricordiamo la giornata del menù vegano e le polemiche sui chili di tufo rimasti nei piatti). |
E adesso? Adesso la Rappresentanza Cittadina delle Commissioni Mensa ha lanciato due petizioni rivolte a Milano Ristorazione, al Sindaco di Milano, e all'Assessore all'educazione e all’istruzione di Milano, ATS Milano - Città Metropolitana (ex ASL Milano), con l'obiettivo dichiarato di "dare voce ai genitori dei bambini di Milano".
La prima petizione riguarda le polpette di pesce, un mix di patate e merluzzo, con aggiunta di ricotta e parmigiano di cui si contesta la sostanziale pochezza del pesce presente, anche nel gusto. ("Basta polpette di pesce nelle mense scolastiche di Milano!").
La seconda riguarda il piatto unico, altro tema su cui si discute e che coinvolge anche il discorso pizza, che quando è buona risulta molto gradita ai bambini, ma che spesso è gommosa e quindi immangiabile ("NO al piatto unico che lascia i bimbi delle scuole milanesi a pancia vuota!").
Ecco cosa si legge in uno degli ultimi comunicati stampa diramati dalla Rappresentanza delle commissioni mensa: "In questa fase nella quale si sta discutendo del futuro della città e i candidati alla carica di Sindaco si stanno presentando per raccogliere consenso, le rappresentanze delle commissioni mensa dei nidi e delle scuole d’infanzia di Milano richiamano l’attenzione su una tematica cittadina che dovrebbe caratterizzare l’orientamento e la sensibilità della futura Giunta. Premesso che i risultati economici e organizzativi di Milano Ristorazione sono un buon punto di partenza e consentono di ragionare su una base di utilità pubblica reale e non dell’ennesimo carrozzone in perdita, si vuole portare l’attenzione sul reale indirizzo di interesse pubblico e di politiche educative che il Comune anche attraverso l’operato di MR sta mettendo in atto. I principali rilievi che emergono da parte delle attività di verifica quotidiana che svolgono i genitori delle Commissioni Mensa, puntano l'attenzione su: qualità delle materie prime e della preparazione del cibo – carne cruda (con gravi rischi per la salute), pizza cruda e gommosa, pane duro, frutta non di stagione e non matura, mancanza di genuinità – polpette con ingredienti dal sapore non riconoscibile, piatti surgelati e massivo utilizzo di preparati industriali; scarsità delle porzioni – guarda caso sempre nei piatti a base di carne (più costosa); mancanza di trasparenza nei rapporti con l'utenza (assenza di risposte); assoluto immobilismo da parte sia dei funzionari comunali che dei rappresentanti di MR (rimpalli di responsabilità)".
E non è finita. Si lamenta il fatto che in alcune scuole addirittura non è possibile distribuire una merenda a metà mattina, "contro le indicazioni elementari dei nutrizionisti".
"Siamo convinti che evidenti ragioni di salute non possano essere sottomesse a dinamiche economiche tanto più che è pubblico il dato con cui la MR ha chiuso l’ultimo bilancio “guadagni da quasi 1.800.000€, grazie anche ad un risparmio di 600.000€ sull’acquisto di derrate alimentari”.
A quanto pare, la città che si è vantata di illuminare il mondo su come "nutrire il pianeta" non è ancora riuscita a capire come approvvigionare correttamente le mense dove mangiano i suoi bambini.
A.Pozzi