Il rapporto Amat sulla qualità dell'aria parla di un anno positivo, ma il merito è in gran parte della pioggia
Un anno positivo, il 2014, in termini di qualità dell'aria: o perlomeno, meno negativo del solito. Secondo le rilevazioni presentate da Amat in commissione Ambiente a Palazzo Marino ieri mercoledì 14 gennaio, i giorni di superamento del valore limite per il pm10 sono scesi a 68 nell'anno appena trascorso, rispetto agli 81 del 2013 e ai 132 del 2011, anche se Milano continua a sforare il tetto dei 35 giorni annui ammessi dall'Unione Europea. |
Entrando nel dettaglio dei dati, la media delle concentrazioni di PM10 nel 2014 (34 mg/mc) è il valore più basso dall'inizio delle rilevazioni (-42% dal 1998) e per il secondo anno consecutivo inferiore al Valore Limite UE (40 mg/mc). Il numero dei superamenti del valore limite delle concentrazioni giornaliere invece è 68, il più basso dall'inizio delle rilevazioni (-46%) ma ancora superiore ai 35 ammessi dall'UE.
Per quanto riguarda invece il PM 2.5, la media delle concentrazioni è di 26 mg/mc, e giova ricordare che il valore limite UE per la protezione della salute umana è fissato in 25mg/mc da rispettarsi a partire dal 2015.
Insomma la pioggia "dilava" le polveri sottili ma non gli inquinanti "secondari", come il biossido di azoto, il cui trend di presenza in atmosfera è andato "meno bene - ha spiegato il direttore del settore Ambiente di Amat Bruno Villavecchia - perché dipende meno dalle condizioni meteorologiche". Le quali però hanno inciso anche sul contributo degli impianti di riscaldamento all'inquinamento complessivo: per il pm10 incidevano per il 18% nel 2010, lo hanno fatto per il 14% nel 2014, facendo crescere la quota legata al traffico stradale. Non sono mancati gli interventi di controllo sugli impianti. Nel 2014 sono stati 12.300, con una crescita del 25 % delle ispezioni e 3173 ordinanze per non conformità: 2.281 su impianti autonomi, 234 su canne fumarie, 658 su impianti centralizzati, e "più della metà di queste ordinanze - ha sottolineato Villavecchia - riguardano la sicurezza e non l'efficientamento energetico". Sul fronte dei provvedimenti antismog, secondo Amat, uno dei più urgenti da attuare e' quello sui veicoli commerciali euro zero "che inquinano fino a mille volte più di un euro 6", dice Villavecchia: sono circa 9mila, un terzo dei 28mila camion superiori alle 3,5 tonnellate immatricolati in provincia di Milano: l'amministrazione sta attendendo, ha spiegato il dirigente Amat, di poter mettere in atto uno studio sperimentale concordato con Assimpredil, Regione e ministero su 500 mezzi euro zero, per "tracciare" con un Gps a bordo i loro spostamenti e il loro contributo allo smog: "Speriamo nel primo trimestre di quest'anno" per questa iniziativa, come anche tempi brevi per il sistema regionale di vetrofanie per il controllo dei veicoli inquinanti ai quali e' vietata la circolazione.
A. P.