I piccoli teatri di periferia hanno un ruolo sempre più vitale anche se Milano fatica ad accorgersene

Periferiche a livello geografico s’intende: sono sale piccole, teatri più defilati rispetto ai circuiti principali e spesso sconosciuti, ma che operano con continuità a volte da anni, svolgendo l’arduo compito di fare cultura là dove è meno scontato, dove è più difficile farlo. Magari per la mancanza di strutture, per scarsità di fondi, per assenza di situazioni preesistenti, per la difficoltà di farsi conoscere al pubblico o di crearne uno, di abituarlo alla propria presenza attiva.
Ad oggi sono 14 gli organismi produttivi sostenuti dal Comune di Milano. Dal 2008, per volontà del Sindaco e dell'assessore Vittorio Sgarbi, i teatri convenzionati con l'Amministrazione dovrebbero aumentare di numero: alcune realtà hanno già pensato a organizzarsi in reti di sostegno, per emergere dall’anonimato e farsi conoscere, creando percorsi e abbonamenti per gli spettatori, nel tentativo di coinvolgerne di nuovi. E’ il caso, ad esempio, di "Piccoli Teatri di Milano Associati”, un circuito nato nel 2006 che include nel circuito Spazio Zazie, Teatro della Memoria, Teatro la Scala della Vita, Teatro Frigia5 e Teatro Alfredo Chiesa.
Piccole grandi ribalte che sono per Milano “come l’acqua per i pesci”: anche se la città stenta a rendersene conto.
Antiniska Pozzi