Anche quest’anno va in scena la misera guerra degli Ambrogini
Puntuale come le feste comandate, la settimana della moda e l’aumento delle concentrazioni di polveri sottili in inverno, ai primi di novembre s’accende la polemica sulle candidature per l’assegnazione dell’Ambrogino. Nonostante la più alta benemerenza cittadina dovrebbe rappresentare il riconoscimento che tutta la comunità tributa a chi ne ha illustrato i valori con la propria vita e la propria attività e che “Ciascun Consigliere componente l’Organo deliberante è tenuto alla più assoluta riservatezza sulle proposte e sull’assegnazione delle benemerenze civiche fino al 7 dicembre” –sesto comma dell’articolo 4 del Regolamento per l’assegnazione delle civiche benemerenze– anche quest’anno è partito il consueto gioco di nomination e veti a mezzo stampa.
Un valzer di dichiarazioni che ogni volta vedono maggioranza e opposizione scambiarsi proposte e rifiuti, una schermaglia nella quale ogni forza politica tenta di piazzare la propria bandierina impedendo che venga piantata quella altrui sul terreno della memoria collettiva della città.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito anche ad uno scontro tutto interno alla maggioranza che governa la città: da una parte i partiti che sostengono il Sindaco dall’altra quest’ultimo che ha proposto il nome di Enzo Biagi, nome che i partiti del centrodestra vorrebbero cassare.
Il motivo, apparentemente ideologico, nasconde però uno scontro tutto politico, inteso nel senso meno nobile del termine. Buona parte della maggioranza a Palazzo Marino scalpita per avere un ruolo più incisivo nelle scelte del governo della città, anela a più spazi in Giunta e ormai tollera sempre più a fatica l’autonomia del Sindaco.
Così l’Ambrogino diventa l’occasione per fare far sentire la propria voce, misurare il proprio peso e fare un dispetto al Primo cittadino, ma diventa anche un guerricciola in cui a perdere è solo la città.
Negli ultimi giorni abbiamo assistito anche ad uno scontro tutto interno alla maggioranza che governa la città: da una parte i partiti che sostengono il Sindaco dall’altra quest’ultimo che ha proposto il nome di Enzo Biagi, nome che i partiti del centrodestra vorrebbero cassare.
Il motivo, apparentemente ideologico, nasconde però uno scontro tutto politico, inteso nel senso meno nobile del termine. Buona parte della maggioranza a Palazzo Marino scalpita per avere un ruolo più incisivo nelle scelte del governo della città, anela a più spazi in Giunta e ormai tollera sempre più a fatica l’autonomia del Sindaco.
Così l’Ambrogino diventa l’occasione per fare far sentire la propria voce, misurare il proprio peso e fare un dispetto al Primo cittadino, ma diventa anche un guerricciola in cui a perdere è solo la città.
