Presentato il prossimo Piano per la mobilità, i dati degli ultimi dieci anni indicano un lento ma costante passaggio alla mobilità sostenibile

Il nuovo documento programmatico dovrà stabilire le linee guida per il governo dei trasporti metropolitani per il prossimo decennio, ma i cambiamenti nelle abitudini dei milanesi sono già ben visibili nei dati fotografati dall'Amat (Agenzia per la mobilità) sugli ultimi dieci anni nell'aggiornamento del Piano del Traffico, predisposto l'ultima volta nel 2003.
Una 'rinuncia' in parte facilitata anche da cittadini che si dimostrano sempre più centauri, con i motoveicoli che in dieci anni sono cresciuti del 53% (nel 2011 ne erano registrati quasi 150mila).
Il calo dei mezzi a motore si conferma comunque anche in termini assoluti, anche a causa della crisi economica, che dal 2009 ha tolto dalla città quasi 10mila furgoni. Sono meno rispetto a dieci anni fa anche i pendolari che arrivano con un mezzo privato, 750mila nel 2011 contro gli 813mila del 2001.
Numeri che depongono tutti a favore del trasporto pubblico, il cui utilizzo è fortemente cresciuto: nel 2011 Atm ha trasportato il 17% dei passeggeri in più rispetto al 2003, primo anno di rilevamento statistico, con un incremento di almeno l'1% annuo. Il Piano generale del traffico ha 'fatto in tempo' (il documento è in realtà stato aggiornato apposta proprio per recepire questi dati) anche a rilevare anche i benefici portati nell'ultimo anno da Area C, mostrando che nei primi nove mesi del 2012 la riduzione del traffico in città è stata più che proporzionale rispetto a quella subito a ridosso del capoluogo.
Insomma, i milanesi e non solo hanno iniziato a muoversi in modo più intelligente anche senza aspettare le indicazioni del prossimo piano della mobilità. Ora l'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran si propone di continuare sulla linea della “mobilità dolce” e della regolamentazione del traffico privato. In un'ottica decennale il potenziamento del trasporto pubblico, con una maggiore integrazione delle reti urbana e interurbana e soprattutto delle linee Atm con i treni delle 'Nord', avranno probabilmente un impatto molto più significativo rispetto agli investimenti in piste ciclabili, ma le azioni a favore delle due ruote, insieme alla regolamentazione ulteriore della sosta dei mezzi privati, sono tra le priorità dell'Amministrazione, con un obiettivo preciso.
“Non vogliamo far diventare tutti ciclisti, ma anche una piccola riduzione del traffico con l'aumento della ciclabilità può portare a risultati significativi”, ha spiegato Maran, che si è appoggiato a un dato: “Quando finiscono le scuole tutti noi abbiamo la percezione che a Milano si viaggi meglio, anche se la riduzione del traffico di veicoli è solo del 10-15%”. L'Amministrazione è inoltre decisa a proseguire con le soste a pagamento o riservate ai residenti, altro strumento che dovrebbe dissuadere la sosta selvaggia, anche se su questo piano i numeri sono ancora molto alti: in media un veicolo su quattro posteggia in sosta irregolare, e per i furgoni si arriva quasi a uno su tre.
Piste ciclabili e meno traffico dovrebbero quindi favorire i ciclisti, che già ora, secondo le stime Amat, sono già raddoppiati rispetto a dieci anni fa, arrivando a 17.000 ingressi in centro al giorno.
Se i dati sul decennio appena trascorso sono incoraggianti, la sfida è ora quella di portare le opportunità di trasporto più vicino al cittadino, offrendo quindi più possibilità e meno vincoli. “Bisogna comunque salvaguardare la libertà dei cittadini di muoversi col mezzo privato”, affermano gli esponenti Pdl del Comune. Per i prossimi anni, l'obiettivo è aumentare il carsharing, arrivando a portare le auto 'condivise di Guidami, il servizio Atm, a cinque minuti a piedi da ogni cittadino.
Claudio Urbano